ROMA. Le regole sul licenziamento dei lavoratori che violano le regole ”ci sono già” e il governo piuttosto che metterne a punto di nuove dovrebbe spiegare perché non funzionano, ”altrimenti è propaganda”. Così il leader Cgil, Susanna Camusso, a margine della presentazione della Carta dei diritti universali del Lavoro, replica al Governo che ha annunciato per mercoledì prossimo un provvedimento di legge con cui rendere possibile il licenziamento dei ‘furbetti’ del cartellino, nel pubblico impiego, in 48 ore.
Giorni fa il presidente del consiglio Matteo Renzi aveva infatti detto di essere “per il pugno di ferro” contro quelli che lo stesso Premier definisce “non dei fannulloni ma dei truffatori”, lavoratori che “fingono, timbrano e scappano”. Stanno distruggendo la credibilità della stragrande maggioranza dei dipendenti pubblici che lavorano bene”, aveva poi detto.
Quanto, invece, al Jobs act, Camusso sottolinea che ”non ci sarà nessun referendum abrogativo”. La Cgil starebbe pensando ”a proporre un referendum abrogativi sui singoli punti, ma non la pura abrogazione del jobs act perché la destrutturazione del lavoro è figlia di un corpo di leggi, non solo del jobs act e noi ci proponiamo un intervento decisamente più radicale per ricostruirne i diritti”, aggiunge.