“La notte l’abbiamo passata a cento metri di altezza, ci auguriamo che tutto vada bene. È stata una cosa spontanea, nata ieri per esprimere la nostra opinione. Vogliamo che si trovi un punto d’incontro tra la Procura e l’azienda”. Queste sono state le parole di uno degli operai dell’Ilva, salito ieri sera, insieme ad altri 4 sulla torretta di smistamento dell’altoforno di Taranto. “La nostra è una protesta pacifica, non stiamo arrecando danno a nessuno. Ci auguriamo che si trovi una soluzione, che gli impianti siano resi ecocompatibili, altrimenti siamo pronti a partire per Roma. Siamo disposti a tutto pur di difendere il nostro posto di lavoro, abbiamo figli, abbiamo famiglia, abbiamo mutui. Ci auguriamo che tutto vada a buon fine”. Nel frattempo, la Fim Cisl ha chiesto un incontro urgente all’azienda, per meglio comprendere le azioni che intende adottare per salvaguardare i livelli occupazionali nel rispetto di quanto disposto dalla Magistratura. “Riteniamo che in questa fase, sostiene la Fim Cisl, sia necessario favorire una maggiore coesione e unità delle organizzazioni sindacali su questi obiettivi e questa mattina, abbiamo fatto un appello a Fiom e Uilm perchè si costruisca urgentemente un terreno d’iniziativa comune. È opportuno che ogni parte torni ad esercitare il proprio ruolo: il sindacato deve fare sindacato e l’azienda deve fare l’azienda”.