Alessandro Russo, consigliare comunale del Pd, chiede al sindaco del Comune di Messina, Cateno De Luca, un dettagliato documento ‘politico’ relativo ad una rendicontazione analitica relativa alle spese sostenute dalla Protezione Civile durante la fase emergenziale del coronavirus. In una parola sola, durante il lockdown. Si parla di un ‘documento’ politico e non amministrativo, chiesto in sintesi al sindaco ed all’assessore alla Protezione Civile, Massimo Minutoli. Si parla delle due persone presenti quotidianamente, nella fase emergenziale, alle ore 19:00, presso una rete televisiva privata cittadina.
Il consigliere Russo chiede una rendicontazione.
Nelle prime fasi del lockdown Palazzo Zanca ha stanziato trentamila euro per la Protezione civile di Messina, diventata un’autentica centrale acquisti, sulla quale adesso Russo intende venga fatta chiarezza.
Il Coc della Zir, sede della Protezione civile, durante i sessanta giorni di emergenza sanitaria è diventata la sede della giunta De Luca, da cui si è sviluppata l’attività amministrativa e comunicativa. Il consigliere Russo chiede ‘Se durante la fase di lockdown siano state investite risorse in comunicazione sociale destinata alla cittadinanza e attraverso quali forme tale comunicazione sia stata effettuata, dettagliandone lo scopo perseguito, i mezzi utilizzati e la destinazione dell’eventuale monte spesa complessivamente utilizzato’.
In pratica il consigliere chiede ‘la nota della lavandaia’ spingendosi poi oltre con il capitolo legato alle attività delle associazioni di volontariato che dovrebbero avere effettuato i servizi ‘senza ricevere alcun compenso’. Su questo Russo chiede al sindaco: ‘Se siano stati effettuati dei rimborsi (a vario e qualsivoglia titolo, ivi compresi rimborsi pasto), alle associazioni di Protezione civile che hanno prestato la loro attività presso il Coc e/o presso la Protezione civile durante i due mesi di lockdown’.
Insomma, Palazzo Zanca dovrà fornire una dettagliata rendicontazione così come richiesto da Russo nell’esercizio del ‘proprio potere ispettivo’.
Russo circostanzia la sua interrogazione in più punti:
A quanto ammonti la cifra impiegata dal Comune di Messina per l’emergenza Covid-19 nei mesi di lockdown, distinta in: risorse derivanti dal Governo nazionale (anche per il tramite del Dipartimento della Protezione Civile), risorse derivanti dalla Regione Siciliana e risorse derivanti da contributi privati a favore delle attività del Comune (anche per il tramite del conto corrente appositamente approntato dal Comune medesimo
Quante somme siano state raccolte dalla sottoscrizione aperta ai contributi dei privati per il tramite del conto corrente bancario appositamente approntato e comunicato alla cittadinanza.
Il dettaglio specifico delle spese effettuate dalla Protezione Civile comunale e dal COC durante i due mesi di chiusura da lockdown e l’impiego delle relative risorse per far fronte a qualsivoglia attività affrontata dalla protezione civile.
Se siano stati effettuati dei rimborsi (a vario e qualsivoglia titolo, ivi compreso il rimborso pasto) alle associazioni di protezione civile che hanno prestato la loro attività presso il COC e/o presso la Protezione Civile durante i due mesi di chiusura da lockdown.
Quali siano state le tipologie di approvvigionamento per beni e servizi che il COC e la Protezione Civile del Comune hanno utilizzato nei due mesi di chiusura da lockdown, segnatamente se sia stato utilizzato – per ciascun acquisto effettuato – il sistema del MEPA ovvero se si sia ricorso ad acquisto e/o affidamento diretto, ovvero, infine, se si sia ricorso agli albi dei fornitori del Comune.
Se durante la fase di lockdown siano state investite risorse in comunicazione sociale destinata alla cittadinanza e attraverso quali forme tale comunicazione sia stata effettuata, dettagliandone lo scopo perseguito, i mezzi utilizzati e la destinazione dell’eventuale monte spesa complessivamente utilizzato.
Se, infine, il Comune abbia stanziato risorse aggiuntive al sistema di Protezione Civile oltre quelle previste dal bilancio previsionale.
Bisogna specificare che le stesse associazioni durante il servizio prestato dal 9
marzo all’8 giugno scorso, non hanno gravato sulle casse del
Comune, svolgendo il proprio operato a servizio della
comunità cittadina in maniera totalmente gratuita, con
grandi sacrifici personali e il costante rischio del contagio.
Le Associazioni di Volontariato che hanno prestato la propria azione volontaria nel periodo che va dal 9 marzo all’8 giugno scorso sono le seguenti:
A.C.C.I.R.
Associazione Nazionale Carabinieri
Castel Gonzaga
Legambiente dei Peloritani
Mari e Monti 2004
Misericordia di Messina
Nettuno Rescue
Nova Militia Christi
Nucleo Diocesano di Protezione Civile
Volontari del Terzo Settore
Alcune di esse hanno già dichiarato di non aver ricevuto alcun tipo di compenso o altro che possa inficiare la propria azione squisitamente legata al mondo del volontariato.
In precedenza ci siamo occupati delle azioni volontarie legate alla città di Messina dell’Ordine Templare Nova Militia Christi-Protezione Civile-rappresentata dal presidente signor Giuseppe Turiaco. Lo abbiamo contattato:
Signor Turiaco, non le sfuggirà che un consigliere comunale messinese ha aperto un’azione ispettiva riguardo alla diffusione del coronavirus e del relativo lockdowm, ipotizzando, tra l’altro, che le associazioni di volontariato abbiano ricevuto rimborsi spese o compensi. Cosa mi dice?
Le dico che sono a conoscenza che il signor Alessandro Russo abbia chiesto delle verifiche di merito in tal senso.
Cosa mi dice, parliamo di un ‘attacco politico’?
Guardi, io non voglio essere tirato in questo tipo di valutazioni, perché le rifuggo. E le rifuggo aprioristicamente. So della presenza quotidiana del sindaco Dr. Cateno De Lucae dell’assessore alla Protezione Civile, Massimo Minutoli
che proviene dal mondo del volontariato. Un impegno notevole e quotidiano in cui sono state dimostrate le capacità amministrative del sindaco, che ha raggiunto in Italia la seconda posizione relativa al periodo legato al coronavirus. Punto e a capo. Come associazione siamo stati presenti allo zir, per rispondere alle telefonate ricevute. Siamo stati presenti per consegnare le borse spesa alle abitazioni delle persone afflitte da disagio economico. Siamo stati presenti nella consegna dei tablet agli studenti messinesi che ne necessitavano per proseguire gli studi.
Il tutto senza ricevere alcuna forma di compenso o di rimborso spese. Che sia chiaro.
Mi dicono che lei, come imprenditore edile, ha offerto gratuitamente l’impegno del suo personale per fare fronte a guasti in campo idraulico e altro.
Vero. E’ stato un periodo terribile e molti cittadini erano in gravi difficoltà. Molte aziende non intervenivano e, prese le debite precauzioni, abbiamo dato il nostro contributo. In conclusione voglio ricordarle che siamo stati, e siamo, presenti anche in provincia messinese. Presenti per l’apertura dei cimiteri, nel settore incendi e altro. La nostra linea la può trovare nel donare se stessi agli altri senza prendere nulla in cambio. Questo è realizzare l’Amore, la gioia più grande, la comunione fraterna.
Cocis