FCA e PSA si sono avvicinati quest’anno e il loro legame ha fatto presupporre un’unione tra le due società, pare invece non sarà così.
Effettivamente il Gruppo francese stava sempre più cercando di conquistare Fiat Chrysler Automobiles, ma quest’ultimo sembra proprio non volerne sapere delle avances spinte dal costruttore francese. Secondo quanto emerge da dichiarazioni recenti ufficiali infatti i dirigenti delle due società in questo momento non stanno nemmeno più parlando di una possibile unione e nemmeno di progetti condivisi. Per quanto riguarda FCA, i dirigenti sembrano molto convinti che non debba essere fatta nessuna fusione. La stessa infatti aumenterebbe l’esposizione al mercato europeo, ormai saturo. La famiglia Agnelli inoltre, che detiene una partecipazione di controllo all’interno del Gruppo FCA, sostiene di non essere favorevole all’unione e di non essere d’accordo con nessun tipo di progetto condiviso e transazione finanziata con azioni di PSA.
Per impedire che il debito aumenti, visto che la Casa automobilistica ancora non è riuscita a metabolizzare l’acquisizione delle attività europee di General Motors, un’offerta di PSA avrebbe bisogno probabilmente di usare l’equity per una transazione. Mike Manley, il CEO di Fiat Chrysler Automobiles, ha dichiarato di non essere contrario solo nel caso in cui un possibile accordo possa rendere più forte la società. Di seguito le sue parole: “Voglio trovare aree in cui la cooperazione, sia che si tratti di partnership, sia si tratti di joint venture o di livelli più profondi di cooperazione azionaria, abbia senso per noi e possa fornire veicoli migliori ai nostri clienti e un rendimento migliore ai nostri azionisti”, dette in occasione del Salone di Ginevra ai giornalisti. Ha aggiunto infine: “Sarei aperto ad una trattativa se le condizioni fossero queste.”
Richard Hilgert, senior equity analyst di Morningstar, sostiene invece: “Una combinazione di FCA e PSA, dal punto di vista del volume, avrebbe senso”. Le due società insieme infatti realizzerebbero circa 9 milioni di vetture all’anno o poco meno. In questo modo potrebbero competere con l’alleanza tra Renault, Nissan e Mitsubishi e con Toyota Motor e Volkswagen solo se unite. Sarebbe molto importante nei segmenti delle auto piccole, rilevanti in Europa e in Sud America.