Nucleare e Cri: ‘Siglato accordo storico che vieta le armi. Il nostro Paese deve sottoscrivere, per responsabilità politica, il testo’.

 ‘Il 7 luglio 2017 è stata una data storica: oltre 120 Paesi, infatti, presso la sede delle Nazioni Unite di New York, hanno adottato’,  dichiara Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa Italiana,  ‘un trattato importante che vieta l’uso di armi nucleari. L’accordo arriva in un momento in cui il mondo è nuovamente circondato da questa minaccia concreta. Si tratta di un punto di partenza significativo, non certo di arrivo, verso lo smantellamento di questi strumenti disumani di morte. 120 è un numero significativo di sottoscrittori, ma ancora bisogna fare molto per convincere tutti quei paesi reticenti, ignari del grande pericolo di quello che può accadere nel futuro. Nei giorni scorsi, in occasione dei lavori americani, ho lanciato diversi appelli affinché accrescesse il numero di adesioni. Ora ci aspettiamo che anche l’Italia sottoscriva al più presto il testo’.

Il CICR (Comitato Internazionale di Croce Rossa) ha partecipato attivamente ai negoziati, sostenendo che il trattato è basato sul diritto internazionale umanitario e che contiene un divieto chiaro e non ambiguo. La carta adottata oggi, infatti, risponde a questi obiettivi, fornendo una solida base per resistere alla proliferazione delle armi nucleari e creare un cammino verso la loro eliminazione.

Oggi il mondo ha compiuto un passo storico verso la de-legittimazione di queste armi indiscriminate, base cruciale per la loro eliminazione futura, ha rimarcato anche il presidente del CICR Peter Maurer, attraverso una nota da Ginevra. L’accordo è una vittoria importante per la nostra umanità condivisa, ha concluso Maurer.

Il CICR, insieme al Movimento Internazionale della Croce Rossa e alla Mezzaluna Rossa, ha da tempo richiesto il divieto e l’eliminazione delle armi nucleari. Nel 1945, i medici del CICR sono stati tra i primi a rispondere alla devastazione dopo l’uso delle bombe atomiche in Giappone. Le conseguenze umanitarie catastrofiche erano chiare allora e la sofferenza continua ancora oggi.

Ora non resta che cogliere questa storica opportunità, conclude Rocca,  nella speranza che nel futuro ci sia una adesione globale. I politici italiani dimostrino responsabilità firmando il trattato, lo devono ai nostri figli e al nostro pianeta: è giunto il tempo dell’azione.

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