Ian Thorpe diverse volte pensato al suicidio. La depressione che lo ha colpito è stata così forte che l’uomo-vasca più veloce al mondo ha più pensato di togliersi la vita. A rivelarlo è lo stesso nuotatore australiano nell’autobiografia di imminente uscita “Questo sono io”. “Thorpedo” si mette a nudo e ne esce fuori un gigante fragile, solo e, come spesso succede per le star, incapace di gestire una fama planetarie. Mette a tacere le voci sulla sua sessualità affermando di non essere gay e di voler metter su famiglia, in futuro. Ma la parte più sorprendente e drammatica della sua autobiografia sono le pagine dedicate a quella depressione “paralizzante” che lo ha spinto ad accessi nel consumo di alcol e che lo ha portato al ritiro nel 2006, a soli 24 anni. Ian Thorpe rivela di aver pensato anche a luoghi o a modi per uccidersi ma poi “ci ho sempre rinunciato rendendomi conto di quanto sarebbe stato ridicolo”. Una malattia che lo segna ancora oggi anche se sembra essere uscito da questo tunnel.
“Ci sono stati giorni della mia vita che mi fanno ancora tremare al solo pensiero”, racconta il nuotatore Sydney Morning Herald che anticipa un brano del suo libro.