A dieci giorni dalle elezioni per la Casa Bianca, ieri l’Fbi ha riaperto l’inchiesta sull’uso del server di posta privato da parte di Hillary Clinton quando era al dipartimento di Stato. Torna, quindi, lo spettro dell’Emailgate per la Clinton. James Comey, il direttore dell’Fbi, ha fatto sapere in una lettera a membri del Congresso che verranno riaperte le indagini per controllare nuove mail dell’allora segretario di Stato con l’obiettivo di verificare se contenevano materiale classificato. Comey ha spiegato con una lettera ai dipendenti del bureau le ragioni della comunicazione al Congresso con cui ha reso noto la riapertura di fatto dell’inchiesta relativa alle mail di Hillary, affermando di aver sentito un obbligo ad agire in questo senso: ‘Naturalmente di solito non parliamo al Congresso delle indagini in corso, ma in questo caso sento un obbligo a farlo considerato che negli ultimi mesi ho ripetutamente testimoniato che la nostra inchiesta era conclusa. Credo inoltre che sarebbe fuorviante per il popolo americano non fornirne nota, si legge nella lettera ottenuta da diversi media americani’. Comey ha inoltre sottolineato la consapevolezza che vi sia il rischio di generare fraintendimenti, data la necessita’ di bilanciare le informazioni in una comunicazione breve, considerata la tempistica nel mezzo di una stagione elettorale. ‘Il popolo americano merita i fatti al completo, immediatamente. E’ imperativo che l’Fbi spieghi’, ha commentato Hillary Clinton in conferenza stampa in Iowa. Clinton si dice certa che le nuove mail non muteranno le conclusioni gia’ raggiunte dall’Fbi lo scorso luglio, quando l’agenzia federale aveva chiuso l’inchiesta sull’emailgate escludendo responsabilita’ penali. Comey ha precisato che l’Fbi non puo’ ancora dire se le email possono essere significative o quanto tempo sara’ necessario per riesaminarle. Le email sono state scoperte in una vicenda non collegata che ha spinto Comey a disporre appropriati passi investigativi. Donald Trump ha dato la notizia quasi in diretta in un comizio a Manchester, in New Hampshire, accolto da un’ovazione della folla dei suoi sostenitori: ‘Una corruzione su una scala mai vista prima che la candidata democratica vuole portare il suo schema criminale nello studio ovale. Sono contento che l’Fbi stia ponendo rimedio a tutti gli orribili errori fattinelle indagini sulle e-mail della Clinton’. L’Fbi nei mesi scorsi aveva chiuso l’inchiesta sul famoso Mailgate, stabilendo che per quanto il comportamento di Clinton fosse da considerarsi negligente, non vi erano prove che avesse compiuto illeciti, cioè che informazioni top secret fossero state messe a rischio.
Cocis