‘Nuova ondata di purghe in Turchia alla vigilia dell’anniversario del fallito golpe. Oltre 7mila, tra poliziotti, personale dei ministeri e accademici, sono stati cacciati dai posti che occupavano con l’accusa di avere agito contro la sicurezza dello Stato o perché membri di una organizzazione terrorista’, lo scrive la Bbc online citando un decreto del 5 giugno, pubblicato oggi sulla Gazzetta ufficiale governativa.
Tra le persone che figurano nell’elenco e sospese dalle loro funzioni figurano tra gli altri 2.303 ufficiali di polizia e diverse centinaia di accademici universitari. Le maxi-purghe decise con lo stato d’emergenza dal presidente Recep Tayyip Erdogan, hanno già portato a 50mila arresti e 150mila epurazioni nei mesi passati. Ma in galera ci sono anche giornalisti e deputati. Le autorità di Ankara hanno accusato il predicatore Fethullah Gulen, che vive negli Usa, di essere l’istigatore del fallito golpe, e hanno chiesto più volte a Washington l’estradizione. Ma Gulen si dice estraneo ai fatti.
La Turchia vuole impedire una visita di parlamentari tedeschi, programmata per il prossimo lunedì alla base Nato di Konya. Il ministero degli Esteri, secondo quanto scrive la Dpa, ha informato i rappresentanti della Commissione Difesa, del fatto che Ankara abbia chiesto un differimento della visita, a causa dello stato delle attuali relazioni bilaterali.