Il governo Draghi sarebbe pronto ad approvare la prossima settimana un nuovo decreto con la pace fiscale al via dal mese di giugno. Il provvedimento dovrebbe prevedere un saldo e stralcio riguardante le cartelle fino a 5 mila euro a partire dal 2015, la rottamazione per tutte le altre pendenze senza calcolare interessi e sanzioni e l’abbandono dei codici ateco in luogo delle sole Partite Iva come riferimento per i ristori, termine che d’altronde non verrà più utilizzato.
Già prorogata dal decreto Ristori, la rottamazione ter per il pagamento delle rate scadute nel 2020 e della prima dovuta per il nuovo anno, era attesa in scadenza a fine febbraio, vista la mancata approvazione degli emendamenti al decreto Milleproroghe alla Camera che proponevano la proroga.
“Se il pagamento avverrà oltre i termini previsti o per importi parziali, la misura agevolativa non si perfezionerà e i versamenti effettuati saranno considerati a titolo di acconto sulle somme dovute” è scritto sul sito dell’Agenzia delle Entrate, con tolleranza di cinque giorni del saldo e stralcio e della prima delle rate dovute nel 2021, fino all’8 marzo.
Ma con l’arrivo della nuova pace fiscale potrebbe cambiare tutto. Per coordinare il calendario della nuova rottamazione prevista a partire da giugno è, infatti, possibile che venga inserita una proroga di due mesi del pagamento delle rate dei piani di rottamazione in corso.
Lo scopo dell’esecutivo è quello di sgravare il lavoro di riscossione sulle spalle dell’Agenzia delle Entrate, che deve fare fronte ad un arretrato sulle cartelle di circa mille miliardi.
Le cartelle interessate sono quelle a partire dal 2015, ma a differenza del saldo e stralcio del 2018, l’importo in questo caso è più alto, pari a 5 mila euro. Oltre questa cifra dovrebbe essere prevista una nuova forma di rottamazione con una dilazione delle rate su due anni senza, pagando solo il valore della cartella.
La rottamazione, ricordiamo, prevede il risanamento delle pendenze fiscali pagando interamente l’imposta dovuta, ma senza interessi e sanzioni. Il saldo e stralcio, invece, comprende anche uno sconto sull’imposta, limitato a contribuenti con redditi medio bassi.
A partire dal primo marzo invece riparte l’attività dell’Agenzia delle entrate e l’Agenzia delle entrate Riscossione che potranno ricominciare a notificare cartelle e avvisi di accertamento, per circa 50 milioni. Comunicazioni che non è detto però arrivino insieme, visto che nel decreto dell’ultima proroga è stata prevista la ripartizione in due anni.
Infine nel nuovo decreto previsto per la prossima settimana non si parlerà più di ristori, ma verrà adottato un nuovo riferimento per indicare gli indennizzi che spettano alle attività economiche coinvolte dalle chiusure e dalle limitazioni a contrasto delle diffusioni dei contagi da Covid 19. Inoltre dovrebbero cambiare i criteri per ottenere le forme di sostentamento in proporzione alla riduzione di fatturato su base annuale, probabilmente con un calo del 33% del 2020 rispetto al 2019.