Nuova vignetta del Fatto su Arianna Meloni

Travaglio nel suo editoriale sostiene che “mai prima d’ora s’era vista una cosa simile”. Arianna Meloni è la nuova responsabile adesioni e segreteria politica del partito. Si occuperà della verifica delle iscrizioni e della loro regolarità e della segreteria politica- come spiegato nel dettaglio dal Secolo d’Italia– . I quotidiani in questione sembrano sgomenti anche del fatto che la comunicazione di Palazzo Chigi sarà guidata da Giovanbattista Fazzolari. Quale stupore: è il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ed è responsabile dell’attuazione del programma: dov’è lo stupore? Ma quale “fortino di guerra”, come titolano sull’onda del livore . Semplici cambi all’interno dell’organigramma di Fratelli d’Italia e degli uffici della presidente del Consiglio vengono raffigurati come un attentato alle istituzioni. Il limite è veramente colmo.

“Meloni centralizza partito e governo”, azzarda la Stampa. E ironizza sulle Sorelle d’Italia in una paginata. “Affari di famiglia”, strepita Repubblica. FdI ha appena compiuto dieci anni. Dall’ingresso in Parlamento del 2013 fino ad arrivare a Palazzo Chigi quale partito trainante della coalizione di governo; e punto di riferimento con Ecr dei conservatori europei. Solo a sinistra possono stupirsi che un partito con queste caratteristiche vada avanti senza un’organizzazione e una pianificazione settore per settore delle sfide presenti e future. Un’organizzazione che FdI ha tutto il diritto di oliare e migliorare laddove lo ritiene.

Per Marco Travaglio si tratta di un qualcosa è che “a occhio senza eguali nelle democrazie moderne”.

“Il governo famigliare che sa di monarchia”, scrive con tutto il suo astio La Stampa. Ma il peggio lo tira fuori il Fatto Quotidiano in due riprese, non proprio originali. In prima pagina riesuma le due sorelle horror del film Shining, disegnate con i volti di Giorgia e Arianna Meloni; già frutto di una scelta iconografica di qualche tempo fa. Ma lo scempio reiterato avviene con una  vignetta pubblicata sulle pagine interne. Il disegno ripropone a parti invertite la scena familiare di Arianna con il marito, ministro Lollobrigida, del 20 aprile. Proprio quel disegno che ha indotto Arianna Meloni a querelare Natangelo. Ora il vignettista “raddoppia” e torna ad insultare sia il ministro Lollobrigida sia la sorella della premier. Si legge: ” Arianna Meloni nominata responsabile della segreteria politica di Fratelli d’Italia”. E poi: “Intanto in casa Lollobrigida…”. Nella vignetta si vede il ministro a letto e accanto a lui una donna di colore che gli chiede: “E tua moglie?”. “Tranquilla, sta tutto il giorno fuori a occuparsi del partito di sua sorella”.  Insomma, lo “stile” del Fatto non si smentisce. Cambiano gli organigrammi e le situazioni, ma il livore e l’odio sono sempre gli stessi, ogni mese che passa. Addirittura si inaugurano le vignette “cicliche”, buone per insultare in ogni momento.

Il caso approdò anche nell’aula di Montecitorio. A intervenire era stata la deputata di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli, denunciando il “fango che vuole gettare discreto sulla vita delle persone sono per un attacco politico”. Sulla vignetta l’Aula espresse un disgusto bipartisan : «Non condivido una parola di ciò che ha detto Lollobrigida ma questa vignetta del Fatto Quotidiano è disgustosa», disse, tra gli altri, Maria Elena Boschi, seguita da Calenda. Natangelo per quella vignetta è stato sottoposto a un procedimento disciplinare da parte dell’Ordine dei giornalisti, con attacchi molto duri da parte del presidente Carlo Bartoli  e del segretario di Stampa Romana, Paolo Tripodi, salvo poi essere archiviato il 20 giugno scorso. Per l’Odg si trattava di “satira divertente”. Un procedimento di archiviazione bizzarro: satira,” finalizzata a far sorridere e divertire; oltre che fare in modo che anche gli uomini e le donne che governano o che rappresentano le istituzioni accettino con spirito liberale gli sberleffi e le dissacrazioni”.

Ebbene, non c’è niente di divertente: Arianna Meloni non è una donna delle istituzioni. E se alcuni si divertono, le sue parole di allora spiegano tutto: “Lo sanno queste persone che dietro alle loro cattiverie esistono persone? Persone con i loro problemi, le loro angosce, con i loro sentimenti, con le loro paure? Ma soprattutto con le loro famiglie, i loro amici, i colleghi di lavoro e i loro figli?”: era parte di un post molto amaro  su Facebook della sorella del premier: “Lo sanno, ma per loro attaccare l’avversario vale anche la destabilizzazione della vita delle persone e delle loro famiglie”.

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