Caso Kyenge: ultimatum di Letta a Maroni. Calderoli non si dimette

La Lega Nord fa quadrato attorno a Roberto Calderoli e alza il tiro dopo le critiche che hanno investito il vice presidente del Senato per le frasi razziste nei confronti del ministro dell’integrazione Cecile Kyenge. E continua a sventolare la bandiera della legalità e della lotta alla immigrazione. “Calderoli ha sbagliato, la Lega contrasta le proposte che non condivide ma non si devono mai insultare le persone. Calderoli stesso ha riconosciuto l’errore e si è scusato sia pubblicamente che personalmente con la ministra Kyenge. Ora però basta alimentare polemiche”. Insomma per Roberto Maroni, come scrive sul suo profilo facebook al termine della segreteria politica dove si è discusso del caso Calderoli-Kyenge, il senatore si è scusato e sarebbe stato montato un caso ‘politico’ per “coprire il rumore di altre questioni che vedono il governo direttamente coinvolto”. Il segretario della Lega si riferisce al caso dell’espulsione di Alma Shalabayeva, moglie del dissidente kazako Ablyazov, che sta provocando non pochi problemi al governo di Enrico Letta. E lancia la ‘nuova crociata’ dei lumbard contro l’immigrazione clandestina e sulla legalità con una manifestazione in programma per il prossimo 7 settembre a Torino. La Lega, si legge in una nota, conferma “la netta contrarietà alle proposte finora avanzate dal Governo sul tema, in particolare sulle proposte di cittadinanza facile e concessione dello ius soli”. La manifestazione di Torino servirà dunque, spiegano dal Carroccio, “a dare ancora più forza” a questa iniziativa politica.

Letta a Maroni: Chiudi caso subito o scontro su tutto. Quello che sta succedendo è un’altra pagina vergognosa nel nostro paese su questi temi, l’Italia oggi è presente sulla stampa estera per questa vicenda: è una vergogna che fa male all’Italia”. Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, non usa mezze parole per definire una vicenda che sta mettendo in cattiva luce l’Italia sul panorama internazionale. Il premier, In una conferenza stampa a Palazzo Chigi, al termine di un colloquio con il collega maltese, si rivolge direttamente al segretario della Lega Nord affinché chiuda “questa pagina rapidissimamente altrimenti si entra in una logica di scontro totale che non serve a lui, non serve a nessuno, non serve al Paese”. Praticamente il premier chiede al numero uno del Carroccio di ‘convincere’ Roberto Calderoli a rassegnare le dimissioni da vice presidente del Senato per evitare delle ripercussioni sull’Expo che si svolgerà proprio in Lombardia. Un vero e proprio aut aut che per Letta metterebbe fine a questa querelle che ha messo alla berlina l’Italia sullo scacchiere internazionale. Ma Letta stigmatizza anche le parole di Matteo Salvini contro Giorgio Napolitano che si è detto ‘indignato’ per le offese di Calderoli al ministro dell’Integrazione di origine congolese, Cecile Kyenge. Su Facebook, il vice-segretario del Carroccio, attacca duramente il presidente della Repubblica e gli chiede di tacere. “Io mi indigno con chi si indigna. Napolitano, taci che è meglio. Napolitano – scrive su fb il vice segretario della Lega – si indigna per una battuta di Calderoli. Ma Napolitano si indignò quando la Fornero, col voto di Pd e Pdl, rovinò milioni di pensionati e lavoratori?”. Le dimissioni di Calderoli sono state chieste anche da Pd, Sel, Scelta civica e M5S. “Non si può lasciare che resti al proprio posto di rappresentante delle istituzioni chi usa le parole come clave per fomentare il razzismo e dileggiare una donna e un ministro”, si legge in una nota ufficiale del Partito democratico. Anche per il segretario generale della Cgil Susanna Camusso l’esponente leghista dovrebbe lasciare. E contro il leghista sono state promosse anche delle petizioni per chiederne le dimissioni. Quella lanciata da da Articolo21, sul sito Change.org, ha raccolto in meno di 24 ore oltre 30mila firme. “Ci auguriamo – si legge in una nota – che i senatori vogliano fare come i giocatori del Milan che hanno lasciato il campo di Busto Arsizio dopo gli insulti a Boateng. Se Calderoli tornerà a presiedere una seduta lo lascino solo”. Ma anche Pietro Grasso  e Laura Boldrini si scagliano contro le affermazioni dell’esponente del Carroccio. Per il presidente del Senato “le scuse devono essere fatte in maniera completa. Non ci si può rifugiare dietro i comizi per nascondere quelle che sono certamente delle aggressioni verbali di tipo razzista”. “Chi conosce i regolamenti parlamentari sa benissimo che le dimissioni possono essere solo volontarie – ha chiarito Grasso – devono essere valutate prima dall’ufficio di presidenza e poi portate in aula per essere eventualmente accettate”. Per il presidente della Camera “una persona con una responsabilità istituzionale” non  “possa dire queste cose in qualsiasi Paese europeo o democratico. Questo crea grande imbarazzo, fa male al Paese”. E contro Roberto Calderoli si schiera anche il Codacons che ha inviato un esposto alle procure della Repubblica di Roma e Bergamo affinché valutino l’esistenza del reato di istigazione all’odio razziale e per l’ingiuria ad un organo costituzionale. Al Collegio dei Questori del Senato, l’associazione dei consumatori chiedendo di intervenire per sospendere il vice presidente del Senato dai suoi incarichi istituzionali.

 

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