In questi giorni gli utenti di WhatSapp stanno ricevendo un messaggio automatico all’avvio dell’applicazione. Nulla di particolare, semplicemente uno dei tanti cambiamenti alle regole sulla privacy di WhatsApp imposti da un mix di politiche commerciali e regole come il DGPR europeo.
Il messaggio poteva passare inosservato come le numerose modifiche avvenute nel corso degli anni, se non fosse che nel messaggi, questa volta più chiaro del solito, viene reso esplicito il collegamento con Facebook, che peraltro non è mai stato misterioso da quando la celebre App di messaggistica è stata acquisita dal colosso dei social media.
Quello che ha allertato gli utenti più diffidenti, e probabilmente li ha condotti a leggere davvero i termini di servizio per la prima volta, è il riferimento finale alle aziende di Facebook.
“Se l’utente interagisce con un servizio di terzi o con un altro prodotto di un’azienda di Facebook collegato tramite i nostri Servizi, ad esempio quando si utilizza il lettore in-app per riprodurre il contenuto di una piattaforma di terzi, le informazioni sull’utente, come l’indirizzo IP e il fatto che è un utente WhatsApp, potrebbero essere fornite a tale terzo o al prodotto di un’azienda di Facebook. Si tenga presente che utilizzando servizi di terzi o prodotti delle aziende di Facebook si accettano i termini e le informative sulla privacy che regolano l’utilizzo di tali servizi e prodotti.“.
Sostanzialmente diversi utenti hanno sollevato dubbi in merito al fatto che i dati di WhatsApp rimangano realmente isolati da quelli di Facebook e viceversa. La cosa ha avuto ancora più eco dopo questo brevissimo tweet di Elon Musk:
In ogni caso, chi ha dubbi ha tempo fino all’8 febbraio 2020 per decidere se conservare il proprio account WhatsApp o passare a una delle numerose App di messaggistica alternative. In quella data infatti entreranno in vigore le nuove regole.