“La Rai, in seguito a una verifica, ha risolto il contratto del senior producer di Gerusalemme per responsabilità dirette relative ad irregolarità nella gestione amministrativa. In tale ambito, nella sua qualità di caposede, il corrispondente capo Piero Marrazzo, a Gerusalemme dal 2015, è stato momentaneamente sospeso dalle sue funzioni in attesa degli esiti del procedimento disciplinare attualmente in corso”.
Con questo comunicato la Rai rende nota la sospensione dall’incarico del giornalista senza rendere noti i particolari della grave decisione, ma limitandosi a confermare che l’intervento dell’azienda è relativo alla gestione della sede di corrispondenza in Israele.
Secondo l’Agi alla base della decisione vi sarebbe una gestione “opaca” in fatto di amministrazione dell’importante “finestra” Rai sul Medio Oriente. È stato, invece, licenziato il responsabile amministrativo della sede, un italo-israeliano. La decisione è dei primi di luglio, ma solo ora è filtrata. Ed è stato già nominato un responsabile ad interim della sede, si tratta di Raffaele Genah.
Ad innescare il tutto è stata una lettera anonima arrivata alla Rai la scorsa primavera, tra marzo ed aprile, che denunciava una gestione “opaca” della sede, segnalando alcuni aspetti che sono stati poi oggetto della dell’indagine condotta dall’Internal Audit, guidato da Delia Gandini e che rimanda dal punto di vista strettamente operativo all’amministratore delegato Rai, cui spetterà la decisione finale una volta che gli accertamenti di ordine amministrativo saranno stati ultimati.