Parte un ulteriore  sproloquio di Roberto Saviano  contro Meloni e Salvini,  collegati, per il leader leghista,  agli ignavi di Dante,  e per la leader di Fratelli d’Italia accusata di voler togliere  soccorsi dal Mediterraneo.

Le farneticazioni di Saviano sono state  raccolte in un’intervista dalla Stampa.   Sull’intransigenza chiesta da Salvini per gli eco-vandali, ad esempio,  è partito a testa bassa: “Su questo punto sarebbe interessante rispondessero i promotori del referendum in materia di Giustizia, tra questi anche Salvini. Il leader leghista è politicamente dissociato. Va a vento. La sua politica non ha nessuna logica”. E ancora: “Vuole solo rincorrere, come gli ignavi descritti da Dante, una bandiera senza colore. La sua bandiera è quella del consenso momentaneo, ma bisogna essere molto cauti nell’invocare pene esemplari”.

Secondo lo scrittore, infatti, una simile difesa della legalità potrebbe portare persino alla richiesta della pena capitale. “Il dibattito sulla reintroduzione sulla pena di morte, nei prossimi anni, sarà centrale. Si parte dagli eco warriors per attirare solo la rabbia. È tipico di Salvini che, non avendo argomentazioni o un’idea reale politica ma dovendo solo conservare quello che è, un catalizzatore di odio e di rabbia, non riesce ad affrontare temi reali”, ha spiegato Saviano, accusando il leader leghista di avere “il buon senso dei mediocri” e quindi di cercare semplicemente “di conservare il suo immeritato ruolo”. Da qui, l’avvertimento: “È pericoloso, perché tutta l’attenzione sul tema della crisi climatica la risolve intestandosi una maggiore repressione”.

Saviano ha poi contestato i provvedimenti del ministro degli Interni sulle Ong. “Piantedosi si trova schiacciato da Salvini, che l’ha costruito e voluto mettere lì. Ma è chiaramente un ruolo che gli sta stretto e gli sta dando anche fastidio. Sa che non può comportarsi in maniera maldestra come si è comportato Salvini. Dopodiché l’obiettivo vero di questa legge è non avere testimoni nel Mediterraneo, non c’entra nulla far rispettare il diritto internazionale come sostiene Meloni, mentendo tra l’altro”, ha accusato Roberto, rimproverando al premier di aver chiamato “traghetti” le Ong, da lui invece definite “ambulanze del mare“.

“Nessuna inchiesta ha mai dimostrato contatti tra trafficanti e Ong. È una battaglia ideologica per confondere il dibattito politico”, ha proseguito lo scrittore, dimenticando le osservazioni mosse al riguardo da Frontex. Sempre secondo Saviano, Salvini e Meloni “non vogliono che il problema sia affrontato dall’Europa”, a dispetto peraltro di quanto chiesto esplicitamente dal governo. “Vogliono che ricada solo sull’Italia. Il decreto del governo di estrema destra, ribadisco estrema destra, inutile fingere di chiamarla in altro modo, vuole semplicemente non avere testimoni nel Mediterraneo.

Poi, raggiunge l’apogeo dell’assurdità: “L’ipocrisia di questo governo è ancora maggiore, quando parla di Ong che coprono i trafficanti. A coprire i trafficanti è lo Stato italiano che paga la Guardia Costiera libica, che poi sono i veri trafficanti. L’indagine l’ha fatta l’Onu: quelli che trafficano in droga e in petrolio sono gli stessi che dopo si vestono da Guardia Costiera. Quando ricevono i soldi, le tangenti, bloccano le partenze. Quando hanno interesse di guadagno, aprono i rubinetti e fanno partire le persone”.