Gli aumenti scattati dal 1 gennaio 2012 come annunciato dalla manovra di governo riguardano principalmente luce, gas, carburanti e autostrade. Le previsioni Istat indicano come previsione che ogni famiglia dovrà affrontare una spesa del 7% in più per acquistare beni alimentari (pari a circa 400 euro). Coloro i quali si spostano con i mezzi pubblici saranno costretti a pagare il 28-30% in più (48 euro), mentre per i servizi bancari, mutui e bolli i costi cresceranno di circa 90 euro. Per i carburanti scattano con il nuovo anno le addizionali regionali in cinque regioni. La Toscana ha aumentato l’imposizione fiscale sulla benzina di 5 centesimi (6,1 cent Iva inclusa), il Lazio di 2,6 cent, la Liguria di 2,5 cent, le Marche di 5 cent, l’Umbria di 4 cent. La benzina ha raggiunto il nuovo livello record di 1,738 euro/litro, con punte di quasi 1,8 euro/litro in alcune aree del Paese, al Sud e nel Centro è più forte l’effetto addizionali. Poco importa che Tamoil abbia aumentato i prezzi raccomandati del prodotto leggero di 0,4 centesimi, ciò che impatta sono le decisioni prese a livello regionale. Per l’aumento dei pedaggi autostradali il governo è in fase di preparazione del decreto interministeriale, sulla base delle direttive dei ministeri dell’Economia e dello Sviluppo e delle Infrastrutture. Le società concessionarie delle autostrade vorrebbero un aumento oscillante tra il 3,5% e il 5%. A fondare l’aumento annuale dei pedaggi autostradali è la formula del “price cap”, secondo cui la crescita non può superare un tasso corrispondente all’ inflazione da cui viene tolta una quota della produttività. Per luce e gas l’Authority per l’energia ha annunciato che le tariffe dell’elettricità saliranno del 4,9%, mentre quelle del gas cresceranno del 2,7% a causa dei persistenti rialzi delle quotazioni petrolifere e per l’energia elettrica cresceranno gli incentivi alle fonti rinnovabili e i connessi costi per adeguare i sistemi a rete al nuovo scenario di produzione decentrata e intermittente. Cresce inoltre del 6% l’assicurazione auto. Secondo le associazioni interessate alle PMI in base alle previsioni Istat, questi aumenti sono insostenibili e condizioneranno l’economia già fragile delle micro e piccole imprese condizionando lo stile di vita di molti italiani. Gli aumenti saranno più pesanti e difficili da gestire solo per il ceto medio-basso mentre ad arricchirsi o per lo meno, a restare indifferenti, dinanzi a simili provvedimenti economici, saranno sempre cariche pubbliche dirigenziali e le banche che traggono privilegi da questo sistema.
Maria Gravano