Nel decreto Aiuti ter appena approvato dal governo per fronteggiare la crisi energetica che travolge famiglie e imprese, ecco una nuova agevolazione
Cos’è questo Bonus 150 euro di cui si parla ora? Che fine ha fatto il Bonus 200 euro di cui invece si parlava prima? In molti lo state chiedendo a QuiFinanza, e qui proviamo a spiegarvi bene di cosa si tratta e cosa cambia.
Il Governo Draghi, in uno dei suoi ultimi atti prima del voto del 25 settembre, ha approvato il cosiddetto decreto Aiuti ter, un insieme di misure tese ancora una volta a sostenere famiglie e imprese in questa delicatissima fase, in cui assistiamo – a causa della guerra della Russia di Putin in Ucraina – a un boom dei prezzi dell’energia, del gas in particolare, e a una conseguente inflazione galoppante, che non sta risparmiando di fatto nessun settore.
Dopo aver sbloccato altri aiuti già previsti nel precedente decreto Aiuti bis (quali e a chi spettano lo abbiamo spiegato qui), nel decreto Aiuti ter viene introdotto un nuovo Bonus, da 150 euro appunto, che interesserà una platea complessiva di oltre 22 milioni di italiani.
Indice
Bonus 150 euro, i requisiti di reddito
Bonus 150 euro, a chi spetta
Lavoratori dipendenti
Lavoratori autonomi
Pensionati
Lavoratori domestici
Lavoratori dello spettacolo e del turismo
Dottorandi e assegnisti di ricerca
NASPI e DIS-COLL
Reddito di cittadinanza
Bonus 150 euro, i requisiti di reddito
Ma a chi spetta esattamente? Come si legge nella bozza del testo approvato dal Consiglio dei Ministri, il Bonus è destinato a dipendenti, pensionati e partite IVA ma con un determinato reddito: i soggetti che ne hanno diritto sono coloro che rientrano in queste categorie ma che nell’anno d’imposta 2021 hanno percepito redditi non superiori a 20mila euro lordi. E’ dunque questo il tetto fissato per poter ottenere l’agevolazione.
Rientrano nell’elenco dei beneficiari del nuovo Bonus 150 euro anche i percettori del Reddito di cittadinanza e della NASPI e i lavoratori domestici, con requisiti ad hoc.
Cosa cambia dunque con il nuovo Bonus 150 euro? Che fine fa il Bonus 200 euro? Mentre il Bonus 200 euro continua ad essere erogato per famiglie con ISEE non superiore a 12mila euro (come abbiamo spiegato qui), con il Bonus 150 euro si alza la soglia di accesso al beneficio: si tratta dunque sostanzialmente di un ampliamento della misura precedente che, come detto, riguarderà nel mese di novembre dipendenti, pensionati e partite Iva con redditi fino a 20mila euro.
Bonus 150 euro, a chi spetta
La nuova indennità prevista è una tantum, cioè erogata una volta sola, valida per il mese di novembre e arriverà direttamente in busta paga o sul conto corrente. Non è cedibile, pignorabile e non rientrerà nel calcolo del reddito o nell’ISEE.
Lavoratori dipendenti
Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti, il Bonus spetta in caso di retribuzione imponibile non superiore ai 1.538 euro. L’accredito avverrà direttamente da parte dell’INPS nella busta paga di novembre, in automatico ma previa dichiarazione del lavoratore al proprio datore di lavoro (com’era nel caso del Bonus 200 euro).
Lavoratori autonomi
Per i lavoratori autonomi e le partite Iva ancora nessuna indicazione specifica, ma è certo è che il Bonus spetterà anche a loro se titolari di redditi fino a 20mila euro.
Pensionati
Anche per i pensionati è previsto l’accredito automatico dei 150 euro dell’INPS nella pensione di novembre. Spetta a titolari di uno o più trattamenti a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, o di trattamenti di accompagnamento alla pensione.
Lavoratori domestici
Il Bonus 150 euro spetta anche ai lavoratori domestici già beneficiari dell’indennità una tantum prevista dal DL n. 50/2022.
Lavoratori dello spettacolo e del turismo
Nella platea allargata del nuovo contributo si inseriscono anche i lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali, dello spettacolo e dello sport beneficiari di una delle indennità previste dal decreto-legge 22 marzo 2021 n. 41. Sempre secondo la bozza, anche per queste categorie non sarà necessario presentare domanda.
Dottorandi e assegnisti di ricerca
Diversa invece la situazione per i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, i dottorandi e gli assegnisti di ricerca, che dovranno fare domanda. Si tratta di quei soggetti – sempre con un tetto reddituale di 20mila euro – i cui contratti sono attivi alla data di entrata in vigore del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50.
NASPI e DIS-COLL
Il Bonus 150 euro verrà erogato automaticamente dall’INPS anche ai percettori della NASPI e della DIS-COLL e a coloro che nel 2022 percepiscono la disoccupazione agricola di competenza del 2021.
Reddito di cittadinanza
Nella platea dei beneficiari rientrano infine i percettori del Reddito di cittadinanza. Anche per loro accredito automatico, senza necessità di domanda, con la ricarica della tessera dell’Rdc di novembre.