Un nuovo decreto è al vaglio del Governo, che sta studiando come gestire le riaperture del 26 aprile. Con la zona gialla sospesa dopo Pasqua, da fine mese si parla di un parziale allentamento delle restrizioni, con la possibilità di riaprire bar e ristoranti, che potranno tornare a servire ai tavoli, ma solo all’aperto. Ma cosa cambia, in concreto, per gli eventi privati? Matrimoni, battesimi e cerimonie (religiose o con rito civile) potranno essere celebrati?
Al contrario di quello che molti hanno pensato, il 26 aprile non ci sarà un “liberi tutti”. Il Premier Mario Draghi, infatti, ha parlato di un allentamento graduale delle restrizioni che terrà conto dell’andamento della campagna vaccinale. Di fatto, le Regioni potranno riaprire le attività rimaste fino ad oggi chiuse, ma solo se sarà confermato per loro il passaggio alla zona gialla. In caso contrario, varranno le regole della fascia di rischio corrispondente a rosso o arancione.
Una delle novità più attese del nuovo decreto Covid, tuttavia, è sicuramente quella relativa alla riapertura di bar e ristoranti sia a pranzo che a cena: proprietari e gestori potranno infatti tornare a servire ai tavoli, ma solo ed esclusivamente in spazi aperti. Quelli provvisti di soli ambienti al chiuso, invece, dovranno aspettare.
Questo vuol dire, come alcuni hanno dedotto, che matrimoni, battesimi, comunioni, lauree e qualsiasi altro evento potrà essere celebrato seguendo queste modalità? Una festa di matrimonio (o qualsiasi altro evento privato), potrà essere festeggiata prima del coprifuoco, in un locale all’aperto?
In realtà la risposta non è così scontata come sembra. Se è vero infatti che – come si evince dalla bozza del decreto – molti ristoratori potranno riaprire al pubblico, bisogna anche specificare che le regole e le disposizioni in vigore a partire del 26 non valgono per i grandi eventi privati. Il nuovo decreto infatti ha provato a disciplinare la ripresa e la ripartenza dei grandi eventi pubblici (come fiere, spettacoli etc.), ma niente ha ancora disposto in merito a quelli privati.
La conclusione più logica, in base a quanto previsto fino ad ora dalla bozza, è quella secondo cui matrimoni, battesimi e cerimonie potranno essere celebrati ma sempre secondo le disposizioni attualmente vigenti (in zona gialla, arancione e rossa).
Va ricordato, infatti, che le cerimonie (civili e religiose) non sono state mai sospese, a patto che le celebrazioni venissero svolte nel rispetto delle restrizioni esistenti.
Un altro aspetto da ribadire, come già accennato sopra, è che, qualora dal 26 aprile la propria regione passasse in zona gialla, la riapertura di ristoranti e locali non implica la possibilità di organizzare una festa privata all’interno (o esterno) degli stessi, proprio per i motivi sopra citati.
Ma allora, cosa si potrà fare allora a partire da fine mese?
Per quanto riguarda matrimoni, battesimi e cerimonio religiosi o civili in zona rossa: le con la partecipazione di persone si possono svolgere, purché nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo con le rispettive confessioni.
All’interno di una struttura al chiuso (che sia il Comune o la Chiesa), vanno quindi rispettate le regole in merito a:
- distanze di sicurezza;
- capienza massima di persone all’interno dell’edificio/stanza;
- obbligo di mascherina;
- divieto di assembramenti;
- divieto di baci (di reliquie e persone) e contatti;
- e igienizzazione di spazi e oggetti toccati dal prete o da altri presenti alla funzione.
Infine, si raccomanda di rispettare sempre scrupolosamente i protocolli anti contagio anche in merito alla ventilazione dei locali, tenendo sempre aperte le finestre e permettendo il ricambio d’aria.
È chiaro che in questi casi si fa riferimento al rito in sé, dovendo considerare escluso qualsiasi tipo di altro festeggiamento “in grande” in luoghi pubblici e privati, assolutamente vietato in zona rossa.
Anche per quanto riguarda riguarda i matrimoni, battesimi e cerimonio religiosi o civili in zona arancione, valgono le stesse regole della zona rossa. Tali eventi sono infatti permessi, con la partecipazione di persone, purché la funzione avvenga nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo.
All’interno di una struttura al chiuso (che sia il Comune o la Chiesa), vanno quindi rispettate le regole in merito a:
- distanze di sicurezza;
- capienza massima di persone all’interno dell’edificio/stanza;
- obbligo di mascherina;
- divieto di assembramenti;
- divieto di baci (di reliquie e persone) e contatti;
- e igienizzazione di spazi e oggetti toccati dal prete o da altri presenti alla funzione.
Infine, si raccomanda di rispettare sempre scrupolosamente i protocolli anti contagio anche in merito alla ventilazione dei locali, tenendo sempre aperte le finestre e permettendo il ricambio d’aria. Tale disposizioni valgono in merito allo svolgimento del rito, perché ovviamente, come in zona rossa anche in zona arancione, sono vietate grandi feste private di ogni tipo.
Per quanto riguarda matrimoni, battesimi e cerimonie in zona gialla, non disponendo il nuovo decreto nulla di diverso, è molto probabile che a partire dal 26 aprile restino valide – per questi eventi – le regole vigenti per la zona gialla attualmente.
Qualora dovessero essere confermate le aperture (sia a pranzo che a cena) dei locali, non è stata prevista alcuna autorizzazione a procedere con feste di grandi dimensioni.
Al contrario, sono sempre permesse le celebrazioni religiose o civili, con la partecipazione di persone, tenendo conto di quanto stabilito dai protocolli sottoscritti dal Governo, ovvero rispettando le distanze di sicurezza e l’uso obbligatorio della mascherina nei luoghi chiusi o laddove non sia possibile rispettare le distanze di sicurezza. Inoltre, si dovrà tenere conto (in Chiesa o al Comune) delle disposizioni vigenti in merito a:
- capienza massima di persone all’interno dell’edificio/stanza;
- divieto di assembramenti;
- divieto di baci (di reliquie e persone) e contatti;
- e igienizzazione di spazi e oggetti toccati dal prete o da altri presenti alla funzione.
È raccomandato, infine, il rispetto scrupoloso dei protocolli anti contagio in merito alla ventilazione dei locali, dove consigliato sempre di tenere aperte le finestre e permettendo il ricambio d’aria.
Dovrebbero quindi rimanere vietati gli eventi privati che implicano la presenza di numerose persone, tali da creare assembramenti, come le feste appunto. Se tali disposizioni dovessero essere confermate con l’approvazione del nuovo decreto, le stesse riguarderebbero anche matrimoni, battesimi e cerimonie, fino all’approvazione di nuove direttive (o di un nuovo decreto).
Bisogna ricordare, a tal proposito, che Governo e Ministero della Salute hanno più volte fatto sapere che si procederà periodicamente ad una valutazione dei rischi, che se dovessero diminuire (in concomitanza della diminuzione dei contagi e l’aumento dei vaccini) implicherebbero anche l’allentamento delle disposizioni attualmente vigenti.