Neppure la carta dell’approvazione di un nuovo Statuto sarebbe sufficiente a liberarsi dalla forte ombra del comico genovese.

“Se volevano ‘disinnescare’ Beppe Grillo con la scusa dello statuto e la nascita del nuovo Movimento non ci sono affatto riusciti”, dichiara infatti un esponente del Movimento: “Si è fatto di tutto per tentare di metterlo ai margini ma la nuova leadership dovrà farsene una ragione: non è possibile ‘dividere’ Grillo dalla sua creatura”. Il comico Genovese, in prima fila tra coloro che avevano voluto Giuseppi come volto nuovo del partito,  in vista di un cambio di immagine finalizzato ad arginare la terribile emorragia di consensi dovuta ai vorticosi giri di valzer del Movimento, non vuole mollare la presa. Non solo. Nell’oramai celebre incontro di Bibbona, Grillo avrebbe sbarrato la strada a Conte opponendosi a numerose sue proposte.

Tra i punti di maggior contrasto ci sarebbe in particolar modo proprio il tema del doppio mandato e Conte starebbe architettando un bel reset globale prima di mettersi al timone di quello che ama definire come Movimento CinqueStelle 2.0.

Beppe Grillo, al contrario, sarebbe ben pronto ad accettare ulteriori modifiche rispetto alla linea originaria. Cosa che non sorprende vista l’originaria politica anti-europeista perseguita dal partito (con tanto di proposta di referendum per uscire dall’Euro) e la guerra dichiarata (ma solo a parole) al Partito democratico, prima di stringere un proficuo sodalizio proprio coi dem. “Il fondatore non è mai stato ‘super rigido’ sulle regole: basti pensare che è quello che ha aperto al governo dell’ex presidente della BCE, Mario Draghi”, spiegano dal gruppo parlamentare giallo.

L’Opa di Conte al Movimento è stata lanciata, resta da comprendere come si concluderà lo scontro col padre putativo del partito.