Obama in Afghanistan: “Sconfiggeremo Al Quaeda”

“Possiamo sconfiggere al Quaeda”. Ha esordito così il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, che ha tenuto un discorso alla nazione in diretta televisiva dalla base militare di Bagram, in Afghanistan. Qui ha anche firmato un accordo con il presidente afgano, Hamid Karzai.

“Abbiamo un percorso chiaro per completare la nostra missione in Afghanistan: l’obiettivo che avevo fissato, di sconfiggere al Qaida e impedirle di rinascere, è ora alla nostra portata”, ha continuato Obama nel suo discorso, ha dichiarato Obama, che ha parlato nei minuti in cui ricorreva il primo anniversario dell’attacco dei Navy Seals al compound di Abbottabad, in Pakistan, in cui fu ucciso Osama bin Laden. Avvenimento che naturalmente il presidente ha citato, in un momento in cui la fine del leader di al Qaida è usata in patria anche come argomento elettorale contro Mitt Romney, lo sfidante repubblicano.

L’accordo con Karzai prevede l’impegno degli Stati Uniti nello sviluppo dell’Afghanistan per il decennio successivo alla fine della missione della coalizione internazionale, che avverrà nel 2014. Impegno di cui si discuterà al vertice della Nato, il 20 e 21 maggio a Chicago. “Circa la metà degli afgani vive in luoghi dove le forze di sicurezza afgane stanno prendendo il comando” ha ricordato Obama. “Questo mese, al summit della Nato a Chicago, la nostra coalizione fisserà un obiettivo per le forze afgane, che sarà quello di condurre operazioni di combattimento in tutto il Paese il prossimo anno”. Nonostante il ritiro delle truppe, “i soldati della coalizione internazionale continueranno ad addestrare, consigliare e assistere gli afgani, e a combattere al loro fianco se necessario” ha precisato il presidente. “Ma il nostro diventerà un ruolo di supporto, man mano che gli afgani faranno passi avanti” ha poi chiarito. “Come già sta accadendo, i nostri militari torneranno a casa. Lo scorso anno, 10.000 soldati sono tornati dall’Afganistan, altri 23.000 partiranno entro la fine dell’estate. Poi, i rimpatri continueranno a ritmo continuo. E in accordo con i nostri alleati, entro la fine del 2014 gli afgani saranno totalmente responsabili della sicurezza del loro Paese” ha confermato il presidente americano.

Subito dopo la  visita di Obama c’è stato un attacco a Kabul, con un bilancio di almeno 6 morti. A causare le morti, un terrorista suicida che si è fatto saltare in aria davanti al Green Village, una ‘guest house’ fortificata usata dal personale dell’Onu e dell’Unione europea. Il terrorista si è fatto saltare in aria utilizzando un’autobomba mentre poco dopo sono state udite altre deflagrazioni e secondo la tv araba ‘al-Jazeera’ ci sarebbe stato un conflitto a fuoco con alcuni miliziani. Nell’attentato sono morti ameno cinque civili ed una guardia.  Secondo quanto riferisce la tv satellitare ‘al-Arabiya’, l’attentato è stato subito rivendicato, dai talebani che sostengono di aver agito “in risposta alla visita di Obama e al patto strategico firmato con Karzai”. I seguaci del mullah Omar sono entrati in azione quasi due ore dopo che il presidente degli Stati Uniti aveva lasciato l’Afghanistan.

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