Che l’America fosse un grande paese, ormai, lo sappiamo tutti ma con il presidente Obama ne abbiamo avuto la conferma. Il sogno americano ha accompagnato intere generazioni e ancora oggi nonostante la crisi il pensiero di migrare e andarsene in America, sfido chiunque a non averlo. Libertà, uguaglianza, pari opportunità, dare lavoro con un vigoroso piano di investimenti pubblici e aumentare il salario minimo, questo è a quanto gli americani mirano. Ed è proprio il presidente USA a rilanciare in questi primi mesi del suo secondo mandato, il sogno. L’appello più emozionante di Barack è stato lanciato nel suo quinto discorso sullo Stato dell’Unione: “Le vittime delle tante stragi meritano un semplice voto sulle armi”. Qui si è rivolto al Congresso, con una frase di John Fitzgerald Kennedy “la Costituzione ci rende non rivali per il potere, ma alleati per il progresso. Questo è il mio compito”.
Un intervento molto ispirato che ricalca le parole di giustizia sociale, di tutela di diritti, con cui ha incantato centinaia di migliaia di sostenitori il 21 gennaio all’Inauguration Day. Il presidente Obama sottolinea inoltre che il compito della sua generazione è “riaccendere il vero motore della crescita economica degli Stati Uniti, cioè rafforzare la classe media”. “E’ nostro compito non ancora raggiunto – ammette l’inquilino della Casa Bianca – è ripristinare il patto di base che ha costruito questo paese: l’idea forte che se si lavora duro, in modo responsabile, si può andare avanti, non importa da dove vieni, come sei, o chi ami”. Quindi lancia una proposta concreta: alzare il salario minimo oggi fermo a 7,25 dollari l’ora a quota 9 dollari.
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