L’Italia e’ al primo posto tra i Paesi industrializzati per i contributi obbligatori al sistema pensionistico, con un’aliquota pari al 33% per un lavoratore medio. E’ quanto emerge dal rapporto ‘Pensions Outlook’ dell’Ocse. Al secondo posto l’Ungheria con il 31%, davanti alla Spagna con il 28%, la Francia e’ al 25,4% e la Germania al 18,7%.
Il tasso di sostituzione teorico, ovvero il reddito post-ritiro dal lavoro rispetto al reddito da lavoro, vede l’Italia al terzo posto con l’83%, dopo Danimarca (86,4%) e Olanda (96,9%), Paesi dove peraltro giocano un ruolo predominante gli schemi pensionistici obbligatori privati (71,6% e 68,2% rispettivamente) rispetto alle pensioni statali (14,8% e 28,7%). Quello italiano e’ in effetti di gran lunga il maggiore tasso di sostituzione per un sistema pensionistico pubblico. Solo Austria (78,4%), Lussemburgo (77%)e Portogallo (74%) si avvicinano ai livelli italiani.