Oerlikon Graziano, licenziato perché ammalato e trapiantato

 

L’azienda non è di quelle che ama rispettare le regole indicate nelle norme e quelle previste dal buon senso. Ma ora nell’Italia che con la ‘tassa a prezzi di saldo’ richiama ricchi stranieri, la Oerlikon Graziano apre un’altra pagina ‘nera’ del suo libro sui rapporti umani con i lavoratori prima ancora che sindacali, licenziando un dipendente colpevole soltanto di essersi sottoposto (perché ammalato di cancro) a un trapianto di fegato e ora, a parere dell’azienda non più in grado di svolgere le sue mansioni. Antonio Forchione rientrando in fabbrica dopo otto mesi è stato accolto non con un sorriso ma una raggelante comunicazione. Perché l’azienda metalmeccanica di Rivoli (Torino) in questi casi non usa giri di parole. Dice Forchione: ‘Mi hanno fatto una visita e mi hanno dichiarato inabile, mi hanno costretto a tre settimane di ferie forzate e poi lunedì scorso mi è arrivata la lettera di licenziamento’. Forchione ha deciso che denuncerà l’azienda e c’è da sperare che i giudici facciano giustizia anche per porre un’argine a una azienda che ha ampiamente dimostrato di non avere alcun rispetto per la dignità delle persone. Ieri per solidarietà Fiom, Fim e Uilm hanno dichiarato uno sciopero di due ore su tutti i turni. Hanno aderito i lavoratori di tutte le sedi (1500 in tutta Italia e 700 solo a Rivoli).

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