Espressioni ritenute offensive della reputazione degli onorevoli Maurizio Paniz e Domenico Scilipoti. Con questa motivazione il gip Aldo Giancotti di Belluno ha ordinato la chiusura del portale www.vajont.info dedicato alla strage del Vajont, costata la vita nel 1963 a 1.910 persone. Nell’inchiesta è indagato per diffamazione ai danni dell’avvocato-onorevole del Pdl un uomo di 54 anni residente a Belluno. Secondo la procura veneta nel portale sarebbero state riportate delle frasi ‘sarcastiche’ ma altamente offensive per la reputazione dei due onorevoli. La misura richiesta dalla Procura e disposta dal gip Giancotti è stata adottata non solo nei confronti del portale ma anche a carico di 226 provider italiani ai quali è stato ordinato di impedire l’accesso al portale.
Soddisfatto il deputato del Pdl, Maurizio Paniz. “Finalmente, a fronte di tante sentenze e tanti tentativi, il giudice ha deciso di inibire ai provider di ospitare questo ‘signore’ che continua a diffamare e che ha utilizzato anche il nome del Vajont e la sua tragedia, per i suoi interessi”. Diametralmente opposto il commento di Fulvio Sarzana di S. Ippolito, esperto giurista di tematiche legate ai diritti fondamentali e rete internet. “Se diventasse una prassi, il mondo dell’informazione sarebbe a rischio così come numerosi quotidiani, blog e portali online”. Secondo l’esperto si lederebbero “gravemente i diritti all’informazione dei cittadini italiani che potrebbero vedere scomparire dal mondo della rete interi quotidiani, blog, portali informativi, in virtù di una o più frasi ritenute lesive dei diritti di un singolo cittadino”.
Fra i documenti destinati a scomparire almeno per un periodo dalla rete, molte fotografie, interviste, e rappresentazioni teatrali come quella tenuta a febbraio dai ragazzi di uno dei paesi della comunità ancora sconvolta dal ricordo del disastro. La rappresentazione “Chi si ricorda del Vajont?”, era basata sul film del 2001 del regista di Renzo Martinelli e sul monologo teatrale del 1997 dell’autore Gabriele Paolini.