“Oggi non posso essere a scuola”. Mentre il diretto interessato commenta lapidario su Facebook, non usa mezzi termini Gianna Fracassi, segretaria generale della Flc Cgil che ad HuffPost si scaglia contro la sanzione disciplinare di sospensione dal servizio per tre mesi con dimezzamento dello stipendio al professor Christian Raimo per aver espresso critiche alle politiche del ministro dell’Istruzione Valditara: “Il provvedimento è assolutamente da cancellare”, dice. “Noi stiamo tutelando anche dal punto di vista legale e sindacale il professor Raimo perché pensiamo che questa sanzione non abbia proprio nulla da spartire con la professione docente. Raimo ha espresso critiche al ministro per le sue politiche sull’istruzione”. La decisione, dunque, secondo Flc Cgil Nazionale e la Flc Cgil Roma e Lazio “sottende piuttosto l’obiettivo di instaurare un clima di controllo e intimidazione verso tutto il personale scolastico, utilizzando in modo strumentale il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici”.
Raimo, durante l’evento di Avs, incitò la coalizione a fare una manifestazione “non contro la scuola ma contro Valditara”, aggiungendo che ” dentro la sua ideologia c’è tutto il peggio: la cialtronaggine, l’incapacità di avere una bibliografia internazionale, la recrudescenza dell’umiliazione, un abilismo, il classismo e il sessismo”, insomma un po’ di tutto. “Quindi io penso se è vero che non è lui l’avversario, è vero che è lui il fronte del palco di quel mondo che c’è avverso e che quindi vado colpito lì come si colpisce la morte nera in Star Wars”. Lo scrittore ha poi proseguito il discorso, spiegando che “chiaramente c’è un impero però c’è la Morte Nera e siccome lui si pone come la Morte Nera io penso che non è difficile colpirlo”.
Come ricorda l’Ansa, questo non è il primo provvedimento disciplinare nei confronti di Christian Raimo. Infatti accadde già qualche tempo fa, quando durante un dibattito televisivo, il docente aveva affermato che i neonazisti “vanno menati” in riferimento al caso di Iaria Salis. Insomma, i nuovi rappresentanti dell’antifascismo adesso sembrano anche legittimare la violenza, in tal caso cadrebbe anche “la maschera” del presunto pacifismo.