Il vicesegretario Pd e governatore del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, parla con i giornalisti al termine della riunione al Nazareno con i governatori dem, Roma, 02 luglio 2015. ANSA/ ANGELO CARCONI

Oggi la direzione Pd

“Siamo impegnati su un cammino di riforme talmente importante che se le altre forze politiche vorranno discutere saremo sempre disponibili. Se vorranno, parteciperanno. Non è un patto del Nazareno, ma un impegno a coinvolgere tutte le forze in Parlamento”, risponde Debora Serracchiani a una domanda sul dialogo con Fi sulle riforme. Paletti molto chiari definiscono la procedura di riforma costituzionale e siamo sempre disponibili a confrontarci e portare miglioramenti al testo, ma diciamo che sono possibili cambiamenti purché non riportino al punto zero il cammino della riforma, afferma invece Lorenzo Guerini, interpellato sugli emendamenti della minoranza Pd al ddl Boschi. ‘Affrontare i tempi più spinosi dei vari provvedimenti che saranno all’esame del Senato da settembre in poi, direttamente in commissione, per poi ottenere in aula la massima collegialità’, è questo l’appello che il presidente dei senatori Pd Zanda rivolge ai parlamentari dem in una lettera con la quale ringrazia tutti per il lavoro svolto. In direzione Pd si teme, tirando le somme, che possa allungarsi l’ ombra di una scissione  La linea del premier è chiara, dando il senso del suo intervento di oggi in Direzione. Un senso che ha nelle parole ‘ Sul Sud è previsto alcun piano emergenziale ma interventi mirati, finalizzati innanzitutto a spendere nella maniera più efficace i fondi Ue’. Quello di Renzi in Direzione sarà insomma il racconto di ciò che è stato e verrà fatto, a partire dal recupero dei fondi di sviluppo e coesione per Calabria, Sicilia e Campania, come annunciato dal Cipe. ‘Avanti passo dopo passo, fuori dalla crisi e dallo spettro del commissariamento di Draghi che solo un anno fa aleggiava’. Sembrano invece esclusi annunci a sorpresa, sia sulla delega sui fondi europei, al momento in testa alla presidenza del Consiglio, sia sull’ipotesi di un Ministro del Mezzogiorno. Certo oggi, oltre che a quella della sinistra Pd, che si dice disposta ad ascoltare e dare il proprio contributo , Renzi dovrà affrontare, oltre alla visione di Roberto Speranza, anche quella dei governatori di Puglia e Campania Michele Emiliano e Vincenzo De Luca, ‘uomini di peso’ eletti nell’era Renzi ma slegati dal renzismo, pronti a giocarsi sul Sud le proprie carte. Dalle infrastrutture agli atenei. ‘Oggi propongo cinque punti d’azione per il Sud’, spiega De Luca preparando il terreno per una Direzione caldissima, fuori e dentro al Nazareno. 

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