Il virus dell’epatite, ogni anno uccide un milione di persone a livello mondiale. I casi di epatite A in un anno, sono 1,4 milioni, 2 miliardi le persone affette dall’epatite B e 150 milioni quelle dall’epatite C. I dati ci vengono ricordati dall’Oms (organizzazione mondiale della sanità), in occasione della Seconda giornata mondiale per la lotta all’epatite virale (World Hepatitis Day 2012), che si celebrerà domani 28 luglio, con lo slogan ‘E’ più vicina di quel che pensi’. L’iniziativa, fu lanciata nel 2008 dalla World Hepatitis Alliance e ufficializzata nel 2010, la Giornata vuole richiamare l’attenzione mondiale sulle persone affette da questo virus. La campagna di quest’anno è basata sulla necessità di migliorare le conoscenze della popolazione sui diversi tipi di epatite conosciuti. Nonostante il numero di persone che contraggono queste patologie sia in calo, rimangono molti i malati cronici in tutto il mondo. In occasione del World Hepatitis Hay 2012, la Global Hepatitis Alliance ha lanciato la sfida di entrare nel Guinness dei primati, raggiungendo il maggior numero di persone che in 24 ore in tutto il mondo si ritrarranno nell’atto di rappresentare una delle tre immagini ‘non vedo, non sento, non parlo’. L’obiettivo è, quello di sensibilizzare l’opinione pubblica ad una maggiore conoscenza di queste patologie. In Europa l’Oms ha deciso di focalizzare l’attenzione sull’incidenza dell’epatite C tra chi utilizza droghe per via endovenosa e sulla co-infezione epatite C-hivH. Circa 9 milioni di abitanti in Europa sono infettati dal virus dell’epatite C responsabile ogni anno di oltre 80 mila decessi. Valori probabilmente sottostimati a causa dell’alta percentuale di casi asintomatici, spesso diagnosticati quando la malattia è già in fase di cronicizzazione. In Italia l’epatite A, ma soprattutto B, C e Delta, sono in calo, mentre l’epatite E si sta configurando come una malattia emergente di cui aumentano i casi autoctoni (non legati ai viaggi in aree endemiche).