Due finanzieri al vertice dei Servizi segreti italiani. Il generale Gennaro Vecchione è stato nominato nuovo direttore del Dis e il generale Luciano Carta guiderà l’Aise. Il Cisr, Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica, li ha nominati nella tarda serata sbloccando una situazione di incertezza dopo la proroga di un anno per Alessandro Pansa e Alberto Manenti decisa dal governo Gentiloni.
Il generale Vecchione era il direttore della Scuola di perfezionamento per le forze di Polizia e in precedenza aveva comandato le unità speciali della Finanza. Il suo nome era stato fatto nei giorni scorsi, ma secondo gli ultimi rumors non sembrava favorito rispetto a Enrico Savio, attuale vicedirettore vicario del Dis. Al Dipartimento che coordina le agenzie di intelligence Vecchione prende il posto del prefetto Pansa per il quale non si esclude una consulenza con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha mantenuto la delega ai Servizi. E’ la prima volta che nessun militare apparente alle tre armi (esercito, areonautica, marina) siede al vertice dei servizi segreti. Un cambiamento fortemente voluto dal governo gialloverde e dal ministro dell’Interno Salvini.
Il generale Carta era vicedirettore dell’Aise, che si occupa dei servizi esterni, dalla fine del 2017 dopo essere stato in corsa l’anno precedente per la carica di comandante delle Fiamme gialle per la quale gli fu preferito il generale Giorgio Toschi. Alla Finanza Carta è stato capo di Stato maggiore e comandante dei reparti speciali da dove fu spostato al comando degli istituti di istruzione del Corpo. All’Aise sostituisce Manenti mentre all’Aisi resta il generale dei Carabinieri Mario Parente, prefetto dal momento del passaggio ai Servizi, che nella scorsa primavera ha avuto una proroga biennale.
Le nomine arrivano dopo un lungo braccio di ferro all’interno del governo per diversità di vedute legate al ruolo dell’Italia nello scacchiere internazionale e soprattutto nel Mediterraneo.
Luigi Viscardi