Napoli continua a fare i conti con una delle sue ferite più profonde: quella degli abbattimenti selvaggi che, negli ultimi decenni, hanno privato centinaia di famiglie non solo di una casa, ma anche della dignità e della speranza. È un dramma che si consuma nell’assenza di piani regolatori adeguati, in un sistema burocratico spesso cieco davanti alle necessità della comunità e in una città che lotta per bilanciare il rispetto delle regole con i dirittifondamentali delle persone.
Carmela Rescigno, consigliera regionale e voce delle istituzioni più vicina ai cittadini colpiti da questa tragedia, sottolinea l’urgenza di una riflessione politica e sociale su un fenomeno che non può essere ignorato: “Dietro ogni abbattimento c’è una famiglia che perde tutto, non solo un tetto, ma un’intera vita. Serve una politica che non si limiti a demolire, ma che costruisca soluzioni, proteggendo i diritti delle persone senza sacrificare la legalità.”
Un’eredità politica da correggere
Le difficoltà che oggi affliggono tante famiglie napoletane affondano le radici in scelte legislative discutibili delle amministrazioni regionali del 2003. In quell’anno, la Regione Campania decise di impugnare il condono edilizio nazionale davanti alla Corte Costituzionale, vedendo però respinto il ricorso. A questo si aggiunse un ulteriore errore: la mancata tempestività nel recepire i termini della legge nazionale, legiferando oltre i limiti imposti dal governo. Questo pasticcio legislativo ha lasciato un vuoto normativo che ha alimentato l’incertezza e ha messo in pericolo il diritto fondamentale alla casa per molte famiglie.
La proposta di legge per il superamento degli errori del passato
Per rispondere a questa situazione, la consigliera Rescigno ha presentato in Consiglio Regionale una proposta di legge mirata a sanare gli errori del passato e a offrire soluzioni concrete per i cittadini colpiti dagli abbattimenti. La proposta mira a:
• Armonizzare la normativa regionale con quella nazionale, superando il caos normativo generato dalle scelte legislative del 2003.
• Tutela delle famiglie colpite, prevedendo percorsi di regolarizzazione e soluzioni abitative che restituiscano dignità e stabilità a chi è stato colpito da questa crisi.
“Questa legge rappresenta un’occasione per riscrivere una pagina dolorosa della nostra storia recente, riconoscendo i diritti di chi è stato abbandonato dalle istituzioni e ricostruendo un rapporto di fiducia con i cittadini,” ha aggiunto la consigliera Rescigno.
Una questione di diritti umani e responsabilità politica
Gli abbattimenti delle case – spesso costruite in contesti di necessità, in assenza di alternative concrete e di strumenti urbanistici chiari – sono diventati simbolo di una crisi più ampia. È una crisi che tocca il cuore del rapporto tra istituzioni e cittadini, sollevando interrogativi su come coniugare il rispetto delle regole con la tutela dei diritti fondamentali, come quello alla casa.
Un invito alla riflessione collettiva
Il caso di Napoli non è un’eccezione, ma un monito per tutta Italia. Le questioni legate all’urbanistica, alla gestione del territorio e al diritto all’abitare richiedono un approccio più umano e lungimirante. La tragedia di chi perde la casa non può essere trattata come un problema burocratico, ma come una priorità politica e sociale.
“Oltre le Macerie” non è solo il titolo di un documentario, ma anche il simbolo di una battaglia che coinvolge tutti: cittadini, istituzioni e società civile. È un invito a guardare oltre i detriti, a non ignorare le voci di chi chiede giustizia e a costruire un futuro più equo per tutti.