E’ terminata la fuga di Stefano Barotto, il muratore che venerdì scorso in provincia di Torino ha ucciso a colpi di fucile Asuntino Mirai, di anni 66.
Il 69enne omicida è stato arrestato dai carabinieri dopo la fuga che è durata tutta la notte, durante la quale i militari hanno dato la caccia a Barotto, con posti di blocco e pattuglie armate nei boschi della borgata Case Sparse, dove è avvenuto il delitto. Le ricerche sono state effettuate anche con l’ausilio di unità cinofile e di un elicottero. Senza cibo né coperte, ormai braccato, l’uomo è tornato nella casa di Pinasca, dove i carabinieri lo hanno fermato. Al momento del’arresto, non era armato.
L’allarme nel torinese è scattato poco dopo le 18 di venerdì, quando i carabinieri sono stati allertati da alcuni passanti che avevano udito degli spari. Giunti sul posto, i militari non hanno potuto fare altro che constatare che Mirai era ormai deceduto, freddato a colpi di fucile. Isolata la zona e ascoltati i testimoni, gli investigatori hanno ristretto il cerchio: Barotto e la vittima avrebbero avuto un pesante alterco per il parcheggio auto. L’omicida ha così preso l’arma e ha consumato l’assassinio. Dalle testimonianze, risulta che tra i due non corresse buon sangue.