Il ministro dell’interno Salvini è stato contestato al suo arrivo a San Lorenzo al coro di “sciacallo, sciacallo” davanti allo stabile abbandonato di San Lorenzo dove è stata trovata morta la sedicenne Desirée Mariottini e il ministro ha rinunciato ad entrare nello stabile. Davanti all’ingresso è stato accolto da contestatori con striscioni e cori. Per lui anche applausi “Se il buon Dio lo permette io torno”: così Salvini ha risposto alle persone che gli hanno chiesto di tornare a San Lorenzo allo stabile abbandonato. Alle contestazioni hanno risposto alcuni cittadini che hanno applaudito Salvini invitandolo a non curarsi di chi lo contestava. Il ministro ha parlato con i presenti, alcuni gli hanno detto “siamo tutti con te”.
“Andiamo a chiedere conto a chi ha mal gestito Roma per anni” ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha chiesto ai cittadini di “segnalare” le situazioni a rischio. “Ho chiesto al procuratore della repubblica di usare il pugno di ferro”, ha aggiunto. E ancora: “C’è una scaletta per gli sgomberi in base alla pericolosità sociale”. “Salvace da ‘sta giungla, da ‘sti sciacalli, devi tornare” gli hanno detto alcuni cittadini.
“Fenomeni che difendono i delinquenti”. Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini si rivolge ai contestatori che gli hanno impedito di entrare nello stabile. “Ci sono trenta ragazzotti dei centri sociali che preferiscono gli spacciatori ai cittadini, sono affari loro”, ha detto Salvini. “Tornerò”, ha poi assicurato il ministro. E sullo stabile il vicepremier precisa: “C’è una proprietà: i privati o lo valorizzano o lo mettono in sicurezza o lo abbattono. Ci sono solo queste tre possibilità”.
La visita del ministro Salvini a San Lorenzo
Intanto, secondo fonti del Viminale per i prossimi mesi, a Roma e provincia, sono previsti 154 poliziotti in più. Per quanto riguarda i carabinieri è stato programmato l’arrivo di 100 unità entro novembre. Questo il primo risultato dopo la riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è svolto in prefettura a Roma dopo l’omicidio di Desirée Mariottini morta in uno stabile abbandonato a San Lorenzo. Al vertice hanno partecipato il ministro dell’interno Matteo Salvini, la sindaca di Roma Virginia Raggi e il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone. Nel vertice è stata analizzata anche la situazione degli sgomberi di immobili occupati e il ministro dell’Interno ha annunciato un piano straordinario per gli stabili occupati.