Concorso in omicidio premeditato con l’aggravante della crudeltà. Questa è l’accusa che la Procura di Trapani ha disposto nella notte per il fermo di Salvatore Savalli e l’amante Giovanna Purpura. L’uomo è accusato di aver ucciso e bruciato il cadavere della moglie, Maria Anastasi. Il provvedimento emesso dal procuratore capo Marcello Viola è stato adottato dopo l’ultimo interrogatorio, cominciato nel pomeriggio di ieri e terminato all’alba.Anastasi era al nono mese di gravidanza quando è stata uccisa e il corpo bruciato nelle campagne di Trapani. L’autopsia effettuata ieri, conferma che la donna è stata colpita ripetutamente, da 8 a 10 volte, sul capo fino a fratturarle il cranio. Sembra, quindi, che la vittima fosse già morta quando è stata data alle fiamme. Le vie respiratorie risultano infatti libere. Ad ucciderla potrebbe essere stata una vanga come ipotizzato fin dall’inizio della Procura di Trapani. Savalli ieri nell’interrogatorio ha accusato l’amante : “Giovanna ha prima colpito mia moglie con un piccone e poi ha cosparso il suo corpo di benzina appiccando il fuoco”.
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