VENEZIA. Il Tribunale di sorveglianza ha revocato il provvedimento restrittivo per Doina Matei che potrà usufruire di permessi diurni per andare a lavoro. La 30enne romena nel 2007 durante una lite nella metro di Roma uccise con un colpo di ombrello, penetrato in un occhio, Vanessa Russo. Detenuta nel carcere di Venezia, da circa un anno poteva uscire di giorno per andare a lavorare in una pizzeria; aveva in uso un telefonino che aveva numeri limitati, ma aveva anche aperto, sotto altro nome, un profilo Facebook in internet e proprio questa scelta aveva portato la Sorveglianza a sospendere la semilibertà. Ieri si è tenuta l’udienza davanti ai magistrati, con il Pg che aveva sostenuto che l’uso di Fb non andava ad intaccare il percorso di reinserimento della società, e la la tesi della difesa sostenuta dall’avvocato Nino Marazzita che aveva portato testimonianze a favore della sua assistita. Dopo la camera di consiglio il giudice ha deciso che Matei può tornare a lavorare di giorno ma la sera, come nel recente passato, rientrerà in carcere. La stessa donna, in dichiarazioni spontanee, aveva detto di non sapere che le era vietato l’uso dei social e che non l’avrebbe più fatto.
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