Una sentenza che potrebbe fare discutere quella della Corte d’Appello di Bologna. I giudici hanno ridotto da 30 a 16 anni la condanna per Michele Castaldo, reo confesso di aver ucciso la compagna Olga Matei a mani nude il 5 ottobre 2016 a Riccione. Per la decisione di secondo grado il killer ha agito in una “tempesta emotiva” determinata dalla gelosia.
Questo ha portato i giudici a quasi dimezzare la pena concedendo tutte le attenuanti generiche. Possibile che la sentenza venga impugnata nei prossimi mesi dall’accusa in Cassazione per cercare di ribaltare la decisione della Corte d’Appello di Bologna. Nessuna dichiarazione ancora rilasciata dai diretti interessati ma sicuramente si tratta di una decisione che potrebbe causare diverse polemiche.
L’omicidio di Olga Matei è avvenuto il pomeriggio di 5 ottobre 2016 a Riccione, in provincia di Rimini. L’uomo – reo confesso – ha strangolato la donna a mani nude. I due stavano insieme da poco più di un mese. In primo grado il killer è stato condannato a 30 anni per l’omicidio della sua compagna ma la Corte d’Appello ha rivisto la sentenza dimezzando quasi la pena. Secondo i giudici il 57enne ha agito in preda alla gelosia e questo porterebbe ad un’attenuazione della responsabilità. Ma l’accusa è pronta a ricorrere in Cassazione per avere cercare di avere una revisione della sentenza della Corte d’Appello. Sicuramente si tratta di una decisione destinata a creare diverse polemiche.
I femminicidi in Italia aumentano e quest’ultima udienza non dà giustizia a Olga Matei che ha perso la vita per mano del suo compagno nell’ottobre 2016. Nessuna dichiarazione da parte della famiglia della vittima che spera nel terzo grado.
La Procura di Bologna ha fatto sapere che presenterà ricorso contro la decisione della Corte di Cassazione che aveva ridotto la pena per Michele Castaldo, il killer di Olga Matei.