Innocent Oseghale, il pusher nigeriano riconosciuto colpevole di omicidio e occultamento di cadavere per la morte della 18enne Pamela Mastropietro, è stato condannato all’ergastolo con isolamento diurno per 18 mesi. La decisione arriva, dopo 5 ore di camera di consiglio, dai giudici della Corte d’Assise di Macerata. Il cadavere della ragazza romana fatto a pezzi fu trovato in due trolley sul ciglio della strada a Pollenza il 31 gennaio 2018.
Dopo la lettura della sentenza, la madre di Pamela Mastropietro, Alessandra Verni, ha reagito esclamando “Daje, fuori uno, adesso tocca agli altri”, convinta che la morte della figlia non sia opera del solo Oseghale. La madre di Pamela e il padre, Stefano Mastropietro, si sono abbracciati, piangendo. Lacrime e abbracci anche tra parenti e amici che indossano magliette con il volto di Pamela. “Giustizia è fatta, credo nella giustizia. Per le mia speranza e preghiere ci hanno ascoltato da lassù” ha detto la Verni, che poi ha dedicato un pensiero alla figlia. “Il primo pensiero? E’ stata Pamela. Ora le direi ti amo, ti amerò per sempre e non vedo l’ora di riabbracciarla – ha detto -. L’ho sognata più volte. Nel sogno ci siamo abbracciate forte forte, mi ha detto di non pensare al corpo perché lei è viva”.
Prima di leggere la sentenza il presidente della Corte d’assise Roberto Evangelisti aveva raccomandato silenzio. Ma quando ha pronunciato la parola “ergastolo” ci sono state grida di giubilo e applausi, che si sono subito smorzati a un’occhiata di Evangelisti.
“Avevamo chiesto l’ergastolo ed ergastolo è stato”. E’ il primo commento del procuratore di Macerata Giovanni Giorgio dopo la sentenza pronunciata dalla Corte d’assise di Macerata nei confronti di Innocent Oseghale per la morte di Pamela Mastropietro. Giorgio ha ringraziato i collaboratori della Procura, i magistrati, gli avvocati, anche quelli della difesa. “E’ stato un lavoro duro – ha aggiunto – c’è stata tanta pressione mediatica, ma noi abbiamo cercato sempre di tenere i piedi per terra”. Il procuratore ha citato anche un altro processo complesso: quello di Luca Traini, l’autore dei raid a colpi di pistola contro i migranti per ‘vendicare’ Pamela condannato a 12 anni di carcere pochi mesi fa. La vicenda Oseghale comunque non è finita, “questa è solo una prima tappa, probabilmente ci sarà un ricorso in appello e forse la Cassazione…”
Come conseguenza dell’ergastolo per l’omicidio di Pamela Mastropietro, la Corte d’assise di Macerata ha dichiarato per Innocent Oseghale, padre di due bimbi piccoli avuti da una compagna italiana, come pene accessorie la decadenza dalla potestà genitoriale e l’interdizione da pubblici uffici.