Giorno decisivo per la famiglia Scazzi e Misseri. Alla Corte d’Assise di Taranto oggi ci sono le arringhe degli avvocati di Cosima Serrano, la zia di Sarah Scazzi accusata insieme alla figlia Sabrina dell’omicidio della quindicenne, strangolata il 26 agosto del 2010 ad Avetrana. A prendere parola per primo, è l’avvocato Franco De Jaco secondo il quale sostiene: “Non ci sono prove che al fatto abbia partecipato Cosima Serrano”. Il legale ha puntato il dito contro la perizia del professor Strada, che si occupò dell’autopsia sul corpo della vittima e contro alcuni testimoni, che prima sono apparsi in televisione e poi sono venuti in aula, migliorando i loro ricordi mesi dopo i fatti cui avevano assistito. In particolare secondo De Jaco, a dire il falso in aula sarebbe stata Anna Pisanò, la donna che parlò della porta che dal garage di casa Misseri conduceva in casa, un passaggio che il giorno del delitto sarebbe stato utilizzato per trasferire il corpo di Sarah Scazzi in garage per poi portarlo in campagna al pozzo dove fu nascosto. “Mandare le due donne all’ergastolo – ha detto il legale in aula – sarebbe un altro omicidio”. “Non c’è’ nessun elemento di prova, né morale né materiale, del coinvolgimento di Cosima Serrano nel delitto di Sarah Scazzi”. Oltre a De Jaco, è previsto più tardi l’intervento dell’altro legale della zia della vittima, l’avvocato Luigi Rella.