Un 46enne di Venaria, cittadina alle porte di Torino, ha sparato alla moglie 42enne, uccidendola, per poi togliersi la vita. A riferire dell’omicidio suicidio è stata l’Ansa: la donna è stata colpita in strada, l’uomo invece si è sparato in casa. L’arma del delitto è una pistola, detenuta illegalmente. La coppia, secondo le prime informazioni trapelate, si stava separando.
L’omicida suicida era costretto su una sedia a rotelle: ha esploso sei colpi di pistola verso la moglie per poi recarsi nella propria dimora, dove si è sparato alla testa.
La coppia aveva due figli che da qualche giorno si erano recati a casa dei nonni materni, dove si era trasferita anche la donna. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del Comando provinciale di Torino per le relative indagini.
Omicidio suicidio a Torino: il messaggio su Facebook prima della tragedia
L’uomo che ha sparato alla moglie e che poi si è tolto la vita si chiamava Antonino La Targia: circa quattro ore prima della tragedia, consumatasi con una calibro 21 risultata rubata, aveva pubblicato un post su Facebook.
“Mi è sembrato di vivere in un film – il contenuto del messaggio – ora quel film è finito”.
Un post che, dopo la tragedia, assume un significato molto più chiaro.
Un altro omicidio suicidio a Torino, sempre un post su Facebook prima del gesto
Se il post di Latargia non è esplicito, quello di Claudio Baima Poma invece era decisamente più diretto.
L’uomo, che prima di togliersi la vita ha ucciso a Rivara il figlio 11enne, Andrea, aveva infatti scritto una vera e propria lettera d’accusa indirizzata alla ex compagna, madre del bimbo ucciso.
Un ultimo messaggio carico di voglia di vendetta, e di disperazione. “Sono stanco di questa vita – ha scritto l’uomo -. Ora, Iris, potrai vivere la vita da solitaria che hai sempre voluto, ti auguro di vivere 100 anni. Io e Andrea partiamo per un viaggio“.