“È buona o cattiva omicron? Attendiamo i test funzionali che fortunatamente si fanno ancora in laboratorio e non in silico, per vedere l’effetto funzionale di mutazioni a significato incerto, è una prassi fortunatamente non superata dai leoni di tastiera”. Il professore Giuseppe Novelli, leader del Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione Università di Roma Tor Vergata presso Facoltà di Medicina e Chirurgia e già Rettore dello stesso ateneo, via twitter lancia un messaggio chiaro: bisogna essere cauti, evitare allarmismi ma soprattutto affidarsi agli studi seri fatti da scienziati. E non da esternazioni fatte da ‘leoni da tastiera’, come li chiama lui. Perché, sottolinea Novelli, “Omicron non si vede al microscopio, i modelli che si vedono in giro sono soltanto simulazioni di computer che sulle caratteristiche biologiche dicono poco o nulla”. Quindi, ribadisce con forza l’ex rettore dell’università di Tor Vergata, “calma”. E spiega. “Anche se molto mutato in Spike, gli epitopi anticorpali non neutralizzanti e gli epitopi delle cellule T del virus, sono probabilmente in gran parte intatti. La dose di richiamo è come un allenamento ulteriore per le nostre cellule T”.
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