Il capogruppo di Iv Davide Faraone e la capogruppo delle Autonomia Julia Unterberger hanno presentato un emendamento all’articolo 1 del Ddl Zan che prevede la sostituzione ovunque nel testo al riferimento “sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità” con la formula “su misoginia, abilismo, omofobia o transfobia”.
Un altro emendamento firmato da Faraone con il senatore di Iv Giuseppe Cucca prevede invece di inserire esplicitamente all’articolo 7 del provvedimento il “rispetto della piena autonomia scolastica”.
Da segnalare che Francesca Pascale, l’ex di Silvio Berlusconi, torna a far parlare con un annuncio: “Sono pronta a sbattezzarmi”, dichiara in un’intervista a Repubblica.
Interpellata sul ddl Zan, ha spiegato: “Per me può e deve essere approvato così com’è. Non capisco timori e argomenti utilizzati contro. Sono assurdi. Penso anzi che il ddl Zan andrebbe approvato all’unanimità, senza distinzioni di partito. Come si possono avere colori politici sui diritti umani? Mi dispiace vedere lo scontro tra i partiti su un tema come l’omofobia: lo trovo degradante per la politica. E mi auguro, soprattutto se c’è un rinvio della discussione a settembre, che il ddl Zan non diventi motivo di campagna elettorale sulla pelle delle persone e alle spalle della comunità Lgbt che aspetta una legge da decenni”.
In merito alla decisione di rinunciare al suo battesimo, “resto credente, ma una Chiesa che discrimina gli omosessuali e che fa ingerenza politica sul ddl Zan, mi ha deluso”. Poi ha aggiunto: “Berlusconi è arrabbiato con me per la posizione sul ddl Zan e perché vado ai Pride. Mi chiede: perché? Io gli rispondo: perché ci credo. Questa volta non sono d’accordo con lui e spero cambi idea”.
Sul dibattito interno al centrodestra in merito al disegno di legge contro le discriminazioni, Pascale ha affermato: “Almeno la metà dell’elettorato forzista la pensa come me, come Elio Vito, Stefania Prestigiacomo, Renata Polverini e gli altri che alla Camera hanno già votato a favore e come Barbara Masini che al Senato si appresta a farlo. Masini in aula ha fatto coming out. Però l’altra cosa che mi dispiace è che si pensi debbano votare pro ddl Zan gli interessati, gli omosessuali. Questa è una legge che devono votare tutte le persone perbene. Mi dà amarezza una politica che non si assume la responsabilità neppure davanti alle aggressioni verso gli omosessuali”.