Ong un rischio per la sicurezza, l’Italia può bloccarle in mare: la strategia del Viminale

 Dopo la richiesta di Matteo Salvini di indagare sull’attività delle imbarcazioni delle Organizzazioni non Governative, il Viminale starebbe studiando le carte per mettere a punto una strategia per bloccare lo spazio navale nazionale.

L’ipotesi di Matteo Salvini, ripetuta in diverse occasioni, è che le imbarcazioni delle Organizzazioni Non Governative rappresentino un pericolo per la sicurezza nazionale alla luce del rischio legato alle infiltrazioni criminali. Il Ministero degli Interni vorrebbe quindi bandire le navi dalle acque italiane. L’ipotesi di fondo è che le Ong rappresentino un pericolo mettendo a repentaglio la pace e la sicurezza dello Stato. L’idea è quella di mettere a punto una strategia per procedere con i respingimenti in mare. Per arrivare all’obiettivo desiderato ci sarebbe però bisogno di un decreto apposito da applicare in caso di stato di pericolo.

Il cavillo giudiziario utile all’Italia sarebbe l’articolo 19 della Convenzione Onu sui diritti della navigazione, secondo cui il passaggio di una nave può essere considerato pregiudizievole nel caso in cui la nave sia impegnata in attività di minaccia mettendo a repentaglio l’integrità territoriale. L’Italia potrebbe a questo punto schierare i pattugliatori della marina al largo delle proprie coste per respingere le navi delle Ong direttamente in mare.

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