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Sono scattate le manette a ragazzi pressoché ventenni e imparentati, cinque di loro sono fratelli, di cui uno neanche maggiorenne, gestivano gli affari di droga del gruppo degli scissionisti che fanno capo ai clan Abete –Notturno – Abbinate, attivo tra Scampia e Secondigliano. Sono nove gli arresti, di cui sette in carcere e due ai domiciliari, eseguiti dagli agenti del commissariato di Scampia, nel quartiere della periferia nord di Napoli. I provvedimenti sono stati emessi dal gip presso il Tribunale ordinario di Napoli e da quello del Tribunale per minori, su richiesta delle rispettive procure.
Gli indagati, si sono fronteggiati con il temperamento autoritario, animato dall’appartenenza alla malavita anche al momento dell’arresto. Uno di loro, appena uscito dal commissariato di Scampia, pronto per essere accompagnato in carcere, prima di baciare la sua fidanzata, ha esordito: “State tranquilli, oggi siamo più forti di ieri”.
L’attività investigata si è avvalorata di tecnologie avanzate: microspie e telecamere piazzate sui balconi, queste hanno consentito di documentare la gestione dello spaccio. Secondo le prime indiscrezioni a gestire i traffici era la famiglia Pandolfi. Sono state raccolte le prove attraverso diverse modalità, tra cui una telecamera esterna azionata a mano dagli agenti e da diverse angolazioni, una microspia posizionata all’interno dell’abitazione di Imma Liguori (una delle donne arrestate), quest’ultima non solo custodiva la droga ma forniva ospitalità per il conteggio delle dosi e del denaro.
Durante le indagini, durate cinque mesi, sono stati arrestati diversi spacciatori e sono stati sequestrati notevoli quantitativi di droga. Smantellare la banda criminosa, è stato per lungo tempo un’ardua impresa, in quanto avevano progettato un meccanismo trafficante ‘tutto fatto in casa’, lo smercio avveniva nelle vicinanze o all’interno delle loro case, tutte situate nello stesso stabile.
Emilia Napolitano
