Gli investitori continuano a snobbare gli orologi di lusso più ricercati. Una conferma della perdita di “lucentezza” del mercato è arrivata dalla flessione dei prezzi registrato, nel mese di giugno, sul mercato secondario. Il Bloomberg Subdial Watch Index, che tiene traccia dei 50 orologi più scambiati in base al valore delle transazioni, ha segnato una flessione dell’1% a giugno. Viene così confermata la striscia negativa che per va avanti da circa due anni e che ha messo fine al rally dell’era pandemica.
Mentre molti dei modelli più scambiati continuano a passare di mano al di sopra dei prezzi di vendita al dettaglio, chi si è riversato sul mercato, scommettendo che gli orologi avrebbero continuato ad apprezzarsi, hanno dovuto fare i conti con un’amara verità: perché le azioni e altri investimenti hanno offerto rendimenti migliori.
Anche durante la crisi, i prezzi di alcuni marchi sono in aumento. L’indice Subdial dei prezzi degli orologi Cartier, generalmente meno costosi di Rolex, Patek o Audemars Piguet, ha guadagnato quasi il 2% in un anno, poiché i prodotti del marchio francese di gioielli di proprietà di Richemont sono diventati più popolari tra i collezionisti.
Nel mese di giugno, invece – sempre secondo i dati Subdial – i modelli Rolex, che costituiscono la maggior parte dell’indice, sono rimasti sostanzialmente invariati, mentre il marchio gemello Tudor è sceso. Nello stesso mese, i prezzi degli orologi di lusso entry-level, così come gli indici Omega e Cartier di Swatch Group, hanno registrato modesti guadagni.