TERNI. A sei anni segregato in casa e stuprato dalla madre e dal convivente, che forse intendevano avviarlo alla prostituzione minorile. E’ l’incubo vissuto da un bimbo romeno giunto da pochi mesi in Italia. Il piccolo non frequentava nessuna scuola e veniva tenuto in un appartamento alla prima periferia di Terni, dove si sarebbero verificati gli abusi e le sevizie a sfondo sessuale. A scoprire la vicenda, grazie a una segnalazione, la Polizia di Terni, che ha arrestato la coppia di romeni, rispettivamente di 25 e 30 anni, per violenza sessuale e maltrattamenti.
Sia nei confronti della madre del bimbo che del suo convivente gli uomini della Squadra Mobile hanno potuto acquisire gravi indizi di colpevolezza. L’arresto della madre e del suo compagno ha consentito di mettere fine a una orribile spirale di violenza e vessazioni fisiche e piscologiche nei confronti del bambino che era giunto solo da pochi mesi in Italia. Non avendo altri parenti nel nostro paese, d’intesa con la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Perugia, il bambino è stato collocato in una struttura per minori.
Secondo quanto emerso nelle indagini, partite grazie alla segnalazione di un vicino di casa che sentiva i pianti di un bambino, il piccolo era costretto anche ad assistere ai rapporti sessuali che la madre aveva con gli uomini con i quali si prostituiva. Il bambino era inoltre destinatario di maltrattamenti fisici. La polizia contesta ai due sia la violenza sessuale che il maltrattamento su minore.