Daniele Piervincenzi, che stava realizzando un servizio sul voto nel X Municipio, è andato davanti alla palestra gestita da Roberto Spada per chiedergli un commento sul suo sostegno a Casapound, adesione dichiarata sul suo profilo Facebook qualche giorno prima delle elezioni. Dopo aver risposto a diverse domande, improvvisamente Spada ha dato una violentissima testata a Piervincenzi e l’ha rincorso, picchiandolo con un bastone. Poi, insieme a un’altra persona, si è diretto verso il filmmaker, sferrando calci e pugni. Piervincenzi ha il setto nasale rotto e una prognosi di 30 giorni. Il servizio che mostra l’aggressione di cui Piervincenzi e Anselmi sono stati vittima andrà in onda domani sera a Nemo Nessuno escluso su Raidue alle 21,20.
Spada ha commentato su Facebook: ‘Perdonatemi, io comprendo e rispetto il lavoro di tutti, dopo un’ora e mezza di continuo ‘Non voglio rilasciare nessuna intervista’, entrava a forza in una associazione per soli soci disturbando una sessione e spaventando mio figlio, voi che avreste fatto??? Negli ultimi 10 giorni sono venuti almeno 30 giornalisti a scoglionare. La pazienza ha un limite’.
‘Ci vuole poco a fare chiarezza. Roberto Spada non è un esponente di CasaPound. Con lui non condividiamo nulla, se non una sua presenza ad una festa per bambini in piazza 18 mesi fa. Non rispondiamo certo delle sue azioni e la violenza è sempre deprecabile’, scrive su twitter il vicepresidente di Casapound Simone Di Stefano.
Secondo quanto si è appreso dalle forze dell’ordine, gli atti in merito all’aggressione avvenuta a Ostia da parte di Roberto Spada a un giornalista e all’operatore della troupe tv di Nemo sono in mano alla Procura di Roma che procede sul caso.
A quanto si apprende, il ministro dell’Interno Marco Minniti sta seguendo personalmente dal Viminale la vicenda dell’aggressione subita dal giornalista e dalla troupe della Rai avvenuta oggi ad Ostia. Le Forze di Polizia stanno lavorando sul caso perché i principi di legalità non sono derogabili e in Italia non possono esistere zone franche. Secondo fonti del Viminale il ministro Minniti considera la questione ‘molto grave per il fatto in sé, per la caratura dell’aggressore e perché è stato colpito un organo di stampa in campagna elettorale’.