PA, salta decreto: caos su 3mila assunzioni e stabilizzazione precari

C’è non poco caos in questi giorni nella Pubblica amministrazione. Il motivo? Il maxi piano assunzioni e le stabilizzazioni previste dalla bozza di decreto che sta circolando ormai da giorni, ma che probabilmente non andrà in Consiglio dei ministri oggi,  6 aprile, come previsto inizialmente.

La bozza del decreto PA messa a punto dal ministro Paolo Zangrillo  prevede nella sua versione originale ben 3mila assunzioni nella Pubblica amministrazione e la stabilizzazione dei precari. L’incremento dell’organico nella Pubblica amministrazione è collegato al rafforzamento organizzativo delle amministrazioni che attuano il Pnrr.

Oltre alle circa 350mila nuove assunzioni pubbliche già previste per il biennio 2022-2023, tra turn over e nuovi ingressi, le 3mila nuove dovrebbero essere così ripartite: circa 1.700 dovrebbero essere assunzioni straordinarie, circa 1.000, in programma tra il 2023 e il 2026, saranno destinate ai ministeri, tra dirigenti, funzionari e assistenti: 301 all’Interno, 11 alla Cultura, 20 alle Infrastrutture, 210 agli Esteri, 103 all’Agricoltura, 4 all’Ambiente, 4 all’Università e ricerca, 2 al ministero per Imprese e Made in Italy, 350 funzionari per il Lavoro, 142 per il Turismo, 49 per la Salute.

La bozza prevede anche la stabilizzazione dei precari che hanno lavorato in Regioni, Province e Comuni per almeno 3 anni. In particolare si dà la possibilità a Regioni, Province e Comuni di procedere alla stabilizzazione fino al 31 dicembre 2026 che abbiano superato i 36 mesi a tempo determinato, nei limiti della pianta organica e previo superamento di un “colloquio selettivo”.

Il testo di 30 articoli prevede anche un monitoraggio delle riforme per la Pubblica amministrazione e disposizioni in materia di servizio di pubblica utilità del numero 1500, così come la salvaguardia dei livelli occupazionali necessari al suo funzionamento e modifiche alla disciplina dell’Inviato speciale per il cambiamento climatico.

Ma ora fonti di Palazzo Chigi stoppano tutto, spiegando che i numeri delle assunzioni saranno “molto ridimensionati” rispetto alla bozza.

Le anticipazioni sul provvedimento – dicono – costituiscono la mera sommatoria delle proposte avanzate dai singoli ministeri. Su tali richieste, spiegano le stesse fonti, è in corso un approfondimento e una verifica di fattibilità di sistema e di copertura finanziaria. Dopo questa valutazione i numeri e l’impatto risulteranno fortemente ridimensionati, spiegano, sottolineando che il Governo è impegnato a garantire la funzionalità delle amministrazioni in un quadro di equilibrio e di efficienza.

Un momento certamente di grande cambiamento per la PA, soprattutto dopo il lancio del PNRR e di “Syllabus”, il portale della formazione dedicato a tutte le persone che lavorano nella PA, realizzato dal Dipartimento della funzione pubblica con la collaborazione del partner tecnologico Sogei e finanziato da Next Generation EU.

Syllabus ha l’obiettivo di sviluppare le competenze dei dipendenti pubblici, supportandone la crescita professionale attraverso percorsi formativi mirati e differenziati, così da promuovere i processi di innovazione delle amministrazioni a partire dalla transizione digitale, ecologica e amministrativa. Un obiettivo in linea proprio con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che individua nelle persone il “motore del cambiamento” della Pubblica Amministrazione per innalzare la qualità dei servizi erogati a cittadini e imprese.

“Qualsiasi organizzazione, per essere al passo con i tempi e rispondere ai mutamenti culturali e tecnologici della società, deve investire sulle competenze attraverso un’adeguata formazione del personale – sottolinea il ministro Zangrillo –. Fare formazione non significa solo dotare i nostri dipendenti delle conoscenze e degli strumenti informatici adeguati. Vuol dire, innanzitutto, garantire un processo di aggiornamento continuo, capace di mettere il personale nelle condizioni di affrontare al meglio le complesse sfide dell’innovazione, in modo che la macchina amministrativa possa continuare a guidare il Paese verso la crescita e lo sviluppo”.

Il portale coinvolgerà i 3,2 milioni di dipendenti pubblici per acquisire quelle competenze indispensabili. Prevede un catalogo di contenuti gratuiti e in costante aggiornamento, in collaborazione con grandi player pubblici e privati: un vero hub digitale per la formazione personalizzata, in modalità e-learning.

Si parte dalle competenze digitali: la nuova direttiva prevede che entro il 30 giugno di quest’anno le amministrazioni che non lo hanno ancora fatto aderiscano a Syllabus e che, entro 6 mesi dall’iscrizione, forniscano attività di formazione digitale ad almeno il 30% del personale, e poi al 55% entro il 2024 e ad almeno il 75% entro il 2025.

Le altre materie su cui viene chiesto ai dipendenti di formarsi sono la transizione ecologica e amministrativa, secondo un’offerta formativa erogata dal Dipartimento della funzione pubblica anche avvalendosi della Sna e di FormezPa. Le Pubbliche Amministrazioni dovranno garantire a ciascun dipendente almeno 24 ore di formazione all’anno, arrivando quindi a circa 3 giornate lavorative su base annua da dedicare all’accrescimento delle competenze.

Nuovo è anche l’approccio, in base al quale per il dipendente la formazione è al tempo stesso un diritto e un dovere, da considerare a tutti gli effetti come un’attività lavorativa che impatta sulla carriera, e per le amministrazioni un investimento, e non un costo. La partecipazione ai corsi entra a far parte della valutazione individuale e conta ai fini degli scatti di carriera all’interno della stessa area e tra le aree o qualifiche diverse.

Altra novità rilevante che riguarda la Pubblica amministrazione è che per la prima volta il Dipartimento per la funzione pubblica supporta la Corte costituzionale nell’organizzazione di concorsi pubblici innovativi e digitali, mettendo a disposizione della Consulta e delle commissioni esaminatrici tutte le funzioni del Portale unico del reclutamento inPA. Lo prevede un protocollo d’intesa, stipulato tra le due istituzioni, per l’organizzazione di concorsi finalizzati all’assunzione di 18 diplomati con il profilo di coadiutore e di 22 laureati con il profilo di segretario.

inPA è la piattaforma digitale, realizzata con risorse europee e con il PNRR, per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro nelle pubbliche amministrazioni. “Uno strumento innovativo – sottolinea il Ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo – attraverso il quale le amministrazioni possono selezionare le professionalità necessarie a rispondere più velocemente alle esigenze di cittadini e imprese”.

“Questo protocollo – spiega il Ministro Zangrillo – conferma il nostro impegno a fornire alle amministrazioni le competenze necessarie ad affrontare le sfide del presente e del futuro. Con l’istituzione di uno specifico gruppo di lavoro tra le due istituzioni si punta alla condivisione di interventi innovativi per individuare un modello virtuoso da replicare in futuro per tutti gli organi costituzionali”.

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