Il 15 novembre scorso c’è stato il via libera del Consiglio dei ministri a un nuovo pacchetto sicurezza. La premier si dice orgogliosa delle norme approvate. Tra le iniziative più rilevanti più tutele per le Forze dell’Ordine; contrasto alle occupazioni abusive con procedure “lampo” per la liberazione degli immobili e l’introduzione di un nuovo delitto che prevede la reclusione da 2 a 7 anni per gli occupanti abusivi; stretta sulle truffe commesse ai danni degli anziani e delle persone più fragili, con un aumento della pena di reclusione da 2 a 6 anni per il reato di truffa aggravata; misure specifiche anti-borseggio e contro chi impiega i minori nell’accattonaggio, in particolare nelle metro e nelle stazioni; introduzione di un nuovo reato per punire chi partecipa e/o organizza rivolte nelle carceri; stretta contro i blocchi stradali, fenomeni che si stanno moltiplicando e che creano enormi disagi ai cittadini, verso chi impedisce la libera circolazione su strada ordinaria, ostruendo la stessa con il proprio corpo’.
Nel pacchetto sicurezza spiccano le norme anti-borseggio e anti-accattonaggio dei minori. In particolare, per quanto riguarda le norme che vanno a colpire i borseggiatori, le misure approvate prevedono che il Questore potrà disporre alcuni divieti: come quello di accesso nelle metropolitane, nelle stazioni ferroviarie e nei porti. E questo per chi è già stato denunciato o condannato per furto, rapina o altri reati contro il patrimonio o la persona commessi in quei luoghi. Inoltre, nei processi penali per tali reati compiuti nelle metropolitane e nelle altre aree del trasporto pubblico, il giudice, ove la legge consenta la sospensione condizionale della pena, dovrà comunque prevedere il divieto di accesso a tali luoghi.
Si introduce, inoltre, una norma per sanzionare chi impiega minori nell’accattonaggio. Alle norme già previste per punire chi organizza o favorisce quest’attività, si aggiunge una specifica norma: per punire chi induce all’accattonaggio un minore di 16 anni invece di mandarlo a scuola; o lo costringe con la violenza o la minaccia. Quanto alla stretta sulle detenute madri, si prevede un regime più articolato per l’esecuzione della pena per le donne condannate quando sono in stato di gravidanza; o sono madri di figli fino a tre anni. Non è più obbligatorio il rinvio dell’esecuzione della pena, ma è mantenuta tale facoltà in presenza dei requisiti di legge. Tra gli elementi che possono influire nella valutazione del giudice ci sarà, per esempio, la recidiva. È stata poi prevista la possibilità che la pena sia scontata presso gli istituti a custodia attenuata per detenute madri; fermo restando il divieto del carcere per le donne incinte e le madri dei bambini più piccoli, fino a un anno di età.
Nel pacchetto sicurezza cha ha ottenuto il disco verde è introdotto un nuovo delitto perseguibile a querela della persona offesa; che punisce con la reclusione da 2 a 7 anni chi, con violenza o minaccia, occupa o detiene senza titolo un immobile altrui; o comunque impedisce il rientro nell’immobile del proprietario o di colui che lo deteneva. Per rendere più efficace questa norma vengono introdotte due misure che il governo giudica “molto innovative”.
La prima: è prevista una causa di non punibilità per l’occupante che collabora all’accertamento dei fatti e rilascia volontariamente l’immobile occupato; la seconda: viene disciplinato un apposito procedimento, molto veloce, per ottenere la liberazione dell’immobile e la sua restituzione a chi ne ha diritto. In via ordinaria su questo provvederà il giudice. Ma nei casi urgenti, in cui l’immobile occupato sia ad esempio l’unica abitazione della persona offesa, è prevista la possibilità che la liberazione/restituzione dell’immobile sia effettuata direttamente dalle forze di polizia che hanno ricevuto la denuncia; fermo l’intervento successivo di convalida del pubblico ministero e del giudice.
Prevista una stretta sulle truffe commesse ai danni degli anziani e delle persone più fragili. Viene aumenta la pena di reclusione da 2 a 6 anni per la truffa aggravata e viene prevista, per quest’ipotesi, anche la possibilità per le Forze dell’Ordine di procedere ad arresto in flagranza.
Il pacchetto sicurezza interviene anche sul fronte dei blocchi stradali. La norma attualmente in vigore punisce con una sanzione amministrativa chiunque impedisce la libera circolazione su strada ordinaria; ostruendo la stessa con il proprio corpo. Il provvedimento approvato stabilisce che questa fattispecie diventi reato nel momento in cui risulti particolarmente offensiva ed allarmante: sia per la presenza di più persone, sia per il fatto che sia stata promossa e organizzata preventivamente.
È introdotto poi un aggravamento di pena nei casi in cui i reati di violenza, minaccia o resistenza a un pubblico ufficiale siano commessi contro agenti di pubblica sicurezza o di polizia giudiziaria. Previsto anche un aggravamento di pena per le lesioni cagionate nei loro confronti. È aumentata la pena per chi imbratta beni mobili o immobili in uso alle Forze di polizia o ad altri soggetti pubblici, se il fatto è commesso con la finalità di ledere il prestigio o il decoro dell’istituzione.
Dal Consiglio dei ministri arriva anche una misura che introduce un nuovo reato che punisce chi organizza o partecipa una rivolta in un carcere con atti di violenza, minaccia o con altre condotte pericolose. La pena è da 2 a 8 anni per chi organizza la rivolta e da 1 a 5 anni per chi partecipa. Sono previste apposite aggravanti, fino a dieci anni, nel caso di uso di armi. Un’ulteriore fattispecie di reato punisce chi istiga la rivolta, anche dall’esterno del carcere, con scritti diretti ai detenuti.
Il Consiglio dei ministri ha approvato inoltre il decreto legislativo sulla revisione dello strumento militare nazionale. Si tratta di un netto cambio di passo, che riconosce la necessità di adeguare gli organici delle Forze armate in coerenza con gli accresciuti impegni in ambito nazionale e internazionale. E abbandona le logiche ormai anacronistiche imposte dalla legge n. 244 del 2012. Questo provvedimento consente di valorizzare le professionalità necessarie ad affrontare le nuove sfide anche a tutela dei nuovi domini, prevedendo il reclutamento di professionalità in servizio permanente ad alta e altissima specializzazione, come ad esempio medici e personale delle professioni sanitarie, tecnici di laboratorio, ingegneri, genieri, logisti dei trasporti e dei materiali, informatici e commissari. Grazie a questo provvedimento, tenuto conto anche delle cessazioni dal servizio, saranno consentiti nel 2024 reclutamenti per un totale complessivo prossimo alle 23.600 unità.