Vero è che la crisi ha colpito duramente il nostro Paese più di altri e che comunque la prudenza del Ministro Padoan ha evitato probabilmente esiti peggiori ma resta il fatto che l’Italia resta intrappolata in un triangolo da paura come il debito pubblico, la situazione bancaria, la bassa crescita (che potrebbe rivelarsi un eufemismo). Certo 3,4 miliardi di euro, come si vocifera, non sono un gran salasso, eppure finiscono per essere un sintomo ulteriore della incertezza che regna sul Paese come se questa fosse una porta sprangata in faccia al ritorno di una era fiducia.

C’è da chiedersi se ad esempio sia giusto ed accettabile che le organizzazioni imprenditoriali facciano finta di nulla, pur avendo nel passato esercitato anche un ruolo non facile di persuasione nei confronti dei loro associati per allinearsi almeno – pensiamo agli studi di settore – a standard minimi accettabili. Un silenzio dopo la gratificazione, oggi possiamo dirlo molto ‘elettorale’, del Governo nella legge di stabilità suonerebbe male in una situazione nella quale l’economia continua a stentare e le diseguaglianze sociali si fanno più acute ed insopportabili.