Padoan all’Ue: “Evitare quarto anno di recessione”

L’Italia annuncia un pacchetto di misure per ridurre in modo strutturale di 0,3 punti il deficit nel 2015. E’ quello che spiega il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan nelle lettera inviata al vice presidente della Commissione Ue Jyrki Katainen. Le misure annunciate valgono 4,5 miliardi: 3,3 miliardi presi dal fondo per la riduzione delle tasse; 0,5 miliardi dai fondi per i cofinanziamenti Ue; 0,73 miliardi da un’estensione del regime del reverse charge Iva. Il governo italiano assicura che il debito si trova su un  percorso al ribasso,  anche grazie all’ambizioso piano di privatizzazioni pari a una media annua dello 0,7% del Pil. “Alcuni ritardi, dovuti a condizioni avverse del mercato, saranno riassorbiti nei prossimi mesi”. In questo modo, scrive ancora Padoan, il governo “punta a raggiungere pienamente gli effetti programmati sul debito entro il 2015”. L’Italia, si legge nella lettera del Tesoro, mantiene i conti sotto controllo, con il deficit/pil sotto il 3% nel 2015, e corregge il deficit strutturale di 3 decimi “finanziando simultaneamente lo sforzo straordinario per effettuare quelle riforme strutturali lungamente attese che presentano costi aggiuntivi nel breve periodo”. Il Pil dell’Italia,   scrive il ministro, è calato di oltre il 9% rispetto al livello del 2008: l’economia è ora al terzo anno di recessione ed ha un serio rischio di stagnazione e deflazione. Un quarto anno di recessione deve essere evitato in ogni modo. Il ministro spiega inoltre come un eventuale quarto anno di recessione “renderebbe la sostenibilità del debito più difficile ad essere mantenuto”. Padoan,  quindi,  cita anche il gap della “capacità produttiva dell’Italia che è previsto rimanga estremamente ampio nel 2014 rispetto ai suoi livelli storici e che non diminuirà nel 2015”. E’ per questo che il governo italiano, rileva, ha deciso,  in linea con la legislazione europea,  di posporre il raggiungimento dell’Mto, medium term objective,  al 2017, a causa di una tale inusuale stretta delle condizioni economiche che, almeno per il 2014 e 2015 devono essere giudicate come circostanze eccezionali. Veloce la replica di Bruxelles. La Commissione Ue “accoglie con favore la collaborazione costruttiva dell’Italia”, ma ricorda che la “consultazione è ancora in corso” e che “mercoledì saranno pubblicate le analisi solo di quei Paesi con serie deviazioni” dalle regole.

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