Della lotta al contante come misura volta a contrastare l’evasione fiscale il Governo ne ha fatto il suo cavallo di battaglia quest’anno. Per questo motivo, come i ben informati sapranno, con l’inizio del 2020 si è deciso di procedere anche con una stretta sulle detrazioni fiscali, stabilendo che alcune di queste sarebbero state riconosciute solo per spese specifiche e – cosa più importante – sostenute con mezzi di pagamento tracciabili. Adesso, però, con un emendamento presentato al decreto Milleproroghe le cose potrebbero cambiare di nuovo.
Pagamenti tracciabili e detrazioni fiscali: arriva la moratoria
L’emendamento al decreto Milleproroghe, sia chiaro, non cambia del tutto le carte in tavola. Quanto stato detto in merito ai pagamenti tracciabili e alle detrazioni fiscali, difatti, rimane ad oggi valido. Con questo intervento, difatti, si vuole solo concedere un ulteriore periodo di tempo ai contribuenti, attraverso una moratoria di tre mesi che fa salvi i pagamenti effettuati dal 1 gennaio 2020 al 31 marzo 2020, anche se non effettuati attraverso mezzi tracciabili.
In questo modo, dunque, tutti coloro i quali hanno sostenuto spese utilizzando denaro contante da gennaio (e continueranno a farlo fino a marzo) non correranno il rischio di non vedersi riconosciuti gli sconti fiscali nella dichiarazione dei redditi che presenteranno nel 2021, relativa all’anno di imposta 2020.
Sul correttivo, stando a quanto emerso nelle ultime ore, è ancora aperto il confronto. In attesa che le forze di maggioranza sciolgano i dubbi legati alle risorse necessarie per approvare il rinvio, l’emendamento dovrà essere approvato dalle Commissioni Bilancio e Affari Costituzionali della Camera, che al momento stanno procedendo con l’esame del decreto Milleproroghe.
Detrazioni al 19% e tracciabilità: le spese interessate dal rinvio
Il rinvio preso in esame dalle Commissioni della Camera interessa tutte quelle spese per le quali – fino ad ora – è stato detto che le detrazioni al 19% in dichiarazione dei redditi sarebbero state riconosciute solo se effettuate tramite pagamenti tracciabili (ovvero assegni bancari o postali, carte di credito o bancomat).
Tra queste spese rientrano:
- spese per l’iscrizione dei ragazzi ad attività sportive;
- spese di affitto sostenute dagli studenti fuori sede;
- spese legate alla frequentazione di scuole di istruzione secondaria e Università;
- spese funebri;
- spese per badanti;
- spese mediche(da quest’ultima categoria sono da escludersi però quelle convenzionate).
La moratoria di tre mesi permetterà ai contribuenti di prendere ancor più confidenza con le nuove disposizioni. Questo, per lo meno, è stato il motivo che ha spinto il Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ad appoggiare l’emendamento al Milleproroghe. In questo modo, come ha spiegato lui stesso, il Ministero ha voluto accogliere le perplessità e le lamentele dei Caf, che hanno più volte denunciato come l’entrata in vigore del nuovo obbligo di tracciabilità avrebbe creato problemi tra i contribuenti ancora poco informati al riguardo.