PAGLIACCI, “Un grande spettacolo a ventritrè ore” per il centenario della nascita di Franco Zeffirelli

“Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo, opera verista per eccellenza, torna al Teatro dell’Opera di Roma in occasione del centenario della nascita di Franco Zeffirelli. Il Costanzi ripropone a distanza di undici anni l’unico allestimento che il maestro fiorentino rese contemporaneo e che vide il suo debutto proprio nel Lirico romano. Alla direzione dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, ora come allora, il Maestro Daniel Oren.

Per la recita del 14 marzo il teatro è sold out e al pubblico è immediatamente chiara la cifra stilistica zeffirelliana, nonostante la trasposizione delle ambientazioni in un’ipotetica periferia dell’Italia meridionale dei giorni nostri, risultano evidenti la pienezza scenica e la cura estrema dei particolari, gli occhi dello spettatore si beano di cotanta opulenza visiva. Splendidi i costumi di Raimonda Gaetani.

Il mondo dei commedianti itineranti è in contrapposizione al mondo delle maschere che portano in scena, fino al momento della loro sovrapposizione, un teatro nel teatro che vede in conclusione fondersi la finzione con la realtà per quella che lo stesso Zeffirelli definì “una dolorosissima avventura di sangue e di amore”.

Pagliacci è un’opera breve, compatta, incalzante e caratterizzata da un ritmo intenso e coinvolgente. Leoncavallo antepone a sipario chiuso una premessa all’opera, un monologo introduttivo come era in uso nella tradizione del teatro greco, crea cioè un Prologo nel quale l’autore anticipa le vicende a cui si assisterà attraverso la voce di Amartuvshin Enkhbat che veste gli sgargianti panni di Tonio/Taddeo e mostra fin dall’inizio una sicura presenza sia scenica che vocale, adattissima al ruolo che è chiamato ad interpretare.

Il soprano georgiano Nino Machaidze al debutto nel ruolo di Nedda/Colombina fa sfoggio di colori nel I atto durante la famosa aria “Qual fiamma avea nel guardo!” come da scrittura guarda il cielo ammirando il “volo d’augelli”, ma sorprendentemente stando sdraiata e mostrando una salda tecnica vocale. Emerge nel II atto in maniera più decisa e aderente allo stile dell’opera ponendo un accento verista sull’interpretazione del suo personaggio.

Luciano Ganci nei panni del capocomico Canio/Pagliaccio al debutto teatrale nel ruolo mostra grandissima maturità interpretativa e vocale, come lui stesso dichiara si tratta di “un personaggio incredibile da interpretare perché concentra in sé tutto il dramma della vita dell’artista. Egli non canta ma rende canto le verità legate alla vita del palcoscenico, sottolinea che la differenza tra realtà e finzione è talmente infinitesimale che esse spesso coincidono, si confondono e confondono”.

Il personaggio più puro è affidato alla voce di Vittorio Prato, Silvio “un campagnuolo” canta il suo amore ardente e febbrile per Nedda “Se tu scordasti l’ore fugaci io non lo posso, e voglio ancor que’ spasmi ardenti, que’ caldi baci che tanta febbre m’han messo in cor!” Entrambi periranno sotto la lama feroce di Canio, uniti in un amore che uniti non li vedrà mai.

Matteo Falcier è uno straordinario e performante Arlecchino (Beppe), canta la celebre serenata nella seconda scena del II atto con grande maestria tecnica, sul fondo della scena, da seduto, tenendo inoltre le gambe sollevate dando quindi prova atletica oltre che musicale. A completare l’ottimo cast Massimo Di Stefano e Giordano Massaro, rispettivamente nei ruoli di Primo e Secondo Contadino.

La direzione del Maestro Daniel Oren è sapiente e vivace, fa brillare la splendida Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma. Il Coro del Teatro diretto dal Maestro Ciro Visco fa da corollario a questa eccellente produzione. Pagliacci rimane in scena fino a domenica 19 marzo. Potente e sanguigna, un’opera da non perdere!

PAGLIACCI, “Un grande spettacolo a ventritrè ore” per il centenario della nascita di Franco Zeffirelli.

Stagione 2022/2023

PAGLIACCI

Musica di Ruggero Leoncavallo

Opera in un prologo e due atti. Libretto di Ruggero Leoncavallo

In occasione del centenario della nascita di Franco Zeffirelli

Prima rappresentazione assoluta Teatro dal Verme, Milano 21 maggio 1892

Prima rappresentazione al Teatro Costanzi, 18 gennaio 1894

Durata: Prima parte 49′ – intervallo 25′ – seconda parte 30′

DIRETTORE Daniel Oren

REGIA E SCENE Franco Zeffirelli

Maestro del Coro Ciro Visco | Costumi Raimonda Gaetani | Regia Ripresa da Stefano Trespidi | LUCI Vinicio Cheli

Personaggi e Interpreti: NEDDA, nella commedia COLOMBINA Nino Machaidze / Valeria Sepe (16, 18) | CANIO, nella commedia PAGLIACCIO Brian Jagde / Luciano Ganci (14, 16, 17, 19) | TONIO, nella commedia TADDEO Amartuvshin Enkhbat/Roman Burdenko (16, 19) | SILVIO, CONTADINO Vittorio Prato | BEPPE Matteo Falcier | PRIMO CONTADINO Fabio Tinalli/Massimo Di Stefano (14,16,18) | SECONDO CONTADINO Giuseppe Ruggiero/Giordano Massaro (14,16,18)

ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

Con la partecipazione del Coro di Voci Bianche del Teatro dell’Opera di Roma e con la partecipazione della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma

Allestimento Opere Scenografiche S.R.L. integrazioni tecniche per Scene, Costumi e Attrezzeria a cura di Teatro dell’Opera di Roma

con sovratitoli in italiano e inglese

Ph.@fabrizio.sansoni

Teatro dell’Opera di Roma, Piazza Beniamino Gigli, 1 – 00184 Roma Tel. 064817003 ufficio.biglietteria@operaroma.it ; www.operaroma.it.

Loredana Margheriti

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