Un kamikaze adolescente di 15-16 si fa esplodere nella moschea Jamea Masjid di Masrood nella Khyber Agency pachistana e provoca la morte di almeno 50 persone. Decine sono i feriti in un drammatico bilancio in continuo aggiornamento. Il giovane si è fatto esplodere durante la preghiera del venerdì.
Al momento dello scoppio all’interno della mosche vi erano almeno 500 persone e secondo i primi resoconti, l’attentatore si è fatto saltare in aria nella hall di ingresso. Lo scoppio è stato così forte da far crollare alcune parti dell’edificio. Le autorità non sono ancora in grado di fornire una stima ufficiale delle persone rimaste intrappolate sotto le macerie. Ufficialmente il bilancio fornito dalle forze di sicurezza è di 40 morti e 80 feriti, ma le secondo i media locali, le vittime saranno molto di più.
La conferma che l’attentato alla mosche di Jamrood è stato ”realizzato da un adolescente che ha atteso la fine delle preghiere per attivare la carica che aveva indosso” è stata data all’Ansa dal vice responsabile politico governativo nella Khyber Agency, Syed Ahmed Jan. ”Un suicida adolescente – ha spiegato l’esponente politico- si è fatto saltare in aria appena dopo la fine della Preghiera del venerdì nel recinto della moschea di Ghundai a Jamrood”. ”A quanto ci risulta – ha concluso – i morti sono finora 42 ed i feriti 119”. Il giovane attentatore per far esplodere avrebbe utilizzato più di otto chili di materiale esplosivo.
La zona dell’attentato è stata immediatamente isolata dalle forze di sicurezza che permettono l’accesso solo alle autoambulanze e ai veicoli dei soccorritori. In questa area non esistono strutture sanitarie di rilievo e i feriti devono sopportare un viaggio di 25 chilometri su strade difficili, prima di raggiungere gli ospedali di Peshawar.